L'abitudine quotidiana di salire sul tram per andare al lavoro evadere una ragazza che fa lo stesso tragitto e che lo attira sempre di più, la difficoltà nel comportarsi senza lasciare traccia del proprio interessamento, temendo uno sdegnoso rifiuto, impedisce a Giacomo, il protagonista, di entrare in contatto con lei. Sarà proprio Michela, questo è il nome dell'attraente compagna di tram, a fare il primo passo e a invitarlo a prendere un caffè. Questo invito in realtà è un saluto: la ragazza si trasferirà a New York per lavoro. Incapace di chiederle indirizzo e-mail, Giacomo riesce però a "rubare" l'indirizzo dell'ufficio newyorkese di Michela e, attraverso una cara amica, scoprirà anche la sua e-mail. Dopo aver raccontato al lettore molto di sé, della sua infanzia, dei rapporti poco costruttivi avuti con alcune donne, delle vicende sentimentali di Silvia che, dopo una breve storia, è diventata la sua migliore amica, il nostro protagonista decide di prendere un aereo e di andare a cercare Michela a New York. L'incontro tra i due è preceduto da una specie di regalo che la ragazza gli fa: il diario scritto quotidianamente sul quel tram che li ha fatti conoscere, pagine in cui rivela il suo interessamento per lui e i suoi "giochi" per metterlo alla prova. Inevitabilmente quindi ha inizio un amore tra loro, un amore a termine però nel senso che Michela propone un fidanzamento che duri esattamente il tempo del soggiorno americano di Giacomo. Difficile non prevedere però che tutto non si concluda in quella settimana, che quei pochi giorni non diventino una specie di preparazione per un sentimento più profondo e durevole. Libro carino ma non so quante persone sarebbero disposte a prendere un aereo per una persona appena conosciuta senza reali certezza. Consigliato per qualche ora di lettura tranquilla e non pesante infatti io l’ho alternato con Agnes Grey di Anne Bronte. "E cosa c'è di bello nella coppia scusa?" "La complicità, il senso di appartenenza. A me, per esempio, piace conoscere una persona a memoria" "Come ti piace conoscere una persona a memoria? E la routine? La monotonia? Che cos'hanno de bello?" "No, non parlo di routine o monotonia, ma di sapere a memoria una persona. Non so come spiegartelo, è come quando studi le poesie a scuola, in quel senso intendo a memoria" "Questa non l'ho capita" "Ma si dai, come una poesia. Sai come si dice in inglese studiare a memoria? By heart, col cuore. Anche in francese si dice par coeur... ecco, in questo senso intendo. Conoscere una persona a memoria, significa, come quando ripeti una poesia, prendere anche un po' di quel ritmo che le appartiene. Una poesia, come una persona, ha dei tempi suoi. Per cui conoscere una persona a memoria significa sincronizzare i battiti del proprio cuore con i suoi, farsi penetrare dal suo ritmo. Ecco, questo mi piace. Mi piace stare con una persona intimamente perché vuol dire correre il rischio di diventare leggermente diversi da se stessi. Alterarsi un po'. Perché non è essere se stessi che mi affascina in un rapporto a due, ma avere il coraggio di essere anche altro da sé. Che poi è quel te stesso che non conoscerai mai. A me piace amare una persona e conoscerla a memoria come una poesia, perché come una poesia non la si può comprendere mai fino in fondo. Infatti ho capito che amando non conoscerai altro che te stesso. Il massimo che puoi capire dell'altro è il massimo che puoi capire di te stesso. Per questo entrare intimamente in relazione con una persona è importante, perché diventa un viaggio conoscitivo esistenziale".