La voce del Destino, recensito da sofia

Che Marco Buticchi fosse ormai un conclamato autore di romanzi storici d'avventura ormai lo sapevo dopo aver letto La nave d'oro e Il respiro del deserto,ma ne La voce del destino ha superato se stesso.Il libro vede il ritorno di Oswald Breil agente del Mossad e della moglie Sara Terracini che per un caso fortuito salvano una clochard che stava per essere rapita da loschi figuri. Ferita ad una spalla la portano nella loro nave dove viene curata dal medico di bordo e dove l'anziana donna racconta la sua incredibile storia. Il suo nome è Luce de Bartolo, una soprano famosissima misteriosamente scomparsa ed era grande amica di Eva Duarte, conosciuta in tutto il mondo come Evita Peron.Le due donne erano amiche d'infanzia e nel libro si narrerà la loro storia assieme ai tre giovani che conoscevano da bambine Glauco Soriano, un vicino di casa malvagio, ed i suoi fratellastri, i gemelli Michele e Antonio.Le vite di questi personaggi continueranno a concatenarsi e tutti conosceranno che per un verso chi un altro gli orrori del nazismo e di una setta che ha come obiettivo di creare il Quarto Reich sfruttando anche il potere di una reliquia potentissima La lancia di Longino.Ne risulerà un'avventura "magica" che tocca quattro continenti, compresa l’Antartide, in cui i tedeschi avrebbero tentato di ricostruire il Quarto Reich, partendo da una base sotto i ghiacci polari. “Neuschwabenland?” ......“Si dice che Hitler e i suoi tenessero particolarmente a quella regione coperta quasi totalmente da neve e ghiaccio: gli U-boot tedeschi pare vi abbiano trasportato i più disparati materiali.”( da La voce del destino) E' una storia che tocca non solo gli orrori della seconda guerra mondiale, ma anche le successive trame oscure come le rat lines con cui i capi nazisti trovano salvezza in Argentina portando tesori favolosi incamerati da Peron.Oswald Breil si troverà a cercare chi vuole a tutti i costi il tesoro di Peron di cui ormai è depositaria Luce. Trama complicatissima e ricca di episodi ma mai ostica da leggere lo stile è sempre alto e accattivante la storia e il romanzo si intrecciano fittamente e vengono spiegate ampiamente nella Nota dell'autore che chiude il romanzo. Ottima lettura consiglio!