Finito di leggere "La Mennulara" di Simonetta Agnello Hornby.Tante voci, tante storie, tante realtà che mai reali sembrano essere: la Mennulara, una donna, una criada, una despota, un’approfittatrice, una poco di buono… quante sono le idee, le opinioni e i sentimenti che questa donna suscita nelle persone che l’hanno conosciuta. Ognuno di loro sembra aver conservato un pezzetto della sua anima, della sua personalità che intende custodire o maledire alla sua morte. Ambientato in Sicilia, A Roccacolomba, il romanzo si apre con la morte di Maria Rosalia Inzerillo, detta " la mennulara", stroncata da un tumore all'età di 55 anni. La morte della donna - al servizio degli Alfallipe ( famiglia di avari e superbi) da quando aveva 13 anni- fa molto discutere in un paese dove il pettegolezzo regna sovrano. I personaggi di questo libro, servi e padroni, sono tanti ( spesso legati fra loro da qualche vincolo di parentela) ed amano far conversazione incontrandosi dall'uno o dall'altro, a Palazzo Cefalia o al Circolo della Conversazione- a due passi dal caffè meglio frequentato, da cui è possibile vedere il passio. E così, attraverso gli episodi narrati dai paesani, i loro ricordi, gli accadimenti del presente e del passato che ruotano soprattutto attorno alla famiglia. P.s. La chiamavano “La mennulara” perché da bambina era velocissima a raccogliere le mandorle,con quelle ditina sottili.