Il pettirosso di Jo Nesbo appartiene alla fortunata serie di thriller scritti da un autore dalla biografia piuttosto strana.E' nato ad Oslo e prima di diventare uno dei più grandi scrittori di thriller norvegesi conosciuto in tutto il mondo ha giocato a calcio nella serie A del suo paese, ha lavorato come giornalista freelance, ha fatto il broker in borsa. Cantante e compositore, si esibisce tutt'oggi regolarmente con la band norvegese dei Di Derre. Ha scritto qualcosa come quindici libri, spaziando dal giallo alla letteratura per l'infanzia, con esiti spesso geniali.Il pettirosso è il primo di thriller tradotti in italiano( sembra che in Norvegia ne esitano altri due precedenti) in cui il protagonista è Harry Hole un ispettore diventato commissario bravo investigatore, ma con un debole per l'alcol e con il grilletto facile. Gli altri sono Nemesi, La stella del diavolo, La ragazza senza volto, Il leopardo e L'uomo di neve.La trama in questo romanzo è spesso interrotta da flash back sulle seconda guerra mondiale che servono a capire lo svolgersi degli eventi.Mi piace molto lo stile di Jo Nesbo, ricco di colpi di scena che ti spingono ad andare alla pagina successiva.Harry Hole è umano, ma un perfetto detective e questo spinge i suoi capi a chiudere spesso un occhio sulle sue defaiallance. Qui si troverà ad indagare sulla minaccia di un attentato ai danni dei reali di Norvegia, che si fa ogni giorno più concreta, uno strano ritrovamento attira la sua attenzione: i monti intorno a Oslo gli restituiscono alcuni bossoli di un Märklin, un fucile di precisione tedesco di cui erano stati costruiti solo trecento esemplari. E sulle tracce di quest’insolita arma si addentrerà in una palude di tradimenti e vendette da cui sarà difficile riemergere.In questo periodo dopo aver letto Nemesi ho deciso di leggere tutta la serie che consiglio a tutti gli amanti di thriller.