Tre stelline giusto perchè si tratta della Mazzantini. Questo libro proprio non mi è piaciuto. 189 pagine per descrivere sempre e solo la stessa situazione: una coppia ancora giovane appena separata, una "ultima cena" in un ristorante all'aperto, il rancore e l'amarezza per quello che sarebbe potuto essere e non è stato, il desiderio di qualcosa di diverso, ma non si sa bene di cosa. Insomma, un pò il ritratto di tutti noi. O no? Pensa Delia ad un certo punto: "Sarebbe bastato resistere ancora qualche anno. Con una manciata di timori in più addosso forse non si sarebbero lasciati. Avrebbero potuto accettare serenamente la disfatta, come buona parte delle coppie sposate, diluirla nel tempo come il mutuo per la casa. Fino ad abituarsi alle pareti crepate, alle fessure dove fuggire di tanto in tanto." Non mi riconosco in questi due, così sempre insoddisfatti. Lei davvero insopportabile con la sua arroganza, la certezza di avere sempre la verità in tasca, una che pesa tutte le parole e che è sempre irrimediabilmente seria, forse sorride qualche volta. Lui eterno immaturo, sul quale non si può fare il minimo affidamento, totalmente preso dal suo lavoro e dal suo desiderio di successo. A margine i due figli, affettivamente abbandonati a se stessi, talvolta quasi d'impaccio alla vita di coppia. "una coppia come tante"? Non so. Forse, basterebbe fermarci a pensare alla fortuna che si ha a dividere la vita con un altra persona, accettare che nessuno è perfetto (nemmeno noi), godersi di più le piccole cose che rendono speciale la nostra giornata (a me basta il sorriso delle mie figlie ^_^) e cercare di non farci travolgere dalla quotidianità. Non è facile, lo so, ma è certamente preferibile alle paranoie adolescenziali che si fanno questi due qui. Tutto portato all'eccesso, inverosimile.