«La notte in cui tutto cambiò per sempre iniziò con lo squillo di un telefono. La chiamata giunse alle ventidue e venti. Era un lunedì sera, fuori c’erano meno otto gradi e una nebbia ghiacciata ingoiava tutto.» Scrivo la recensione di La ragazza nella nebbia con grande piacere perché è sempre bello leggere un thriller italiano. Il thriller infatti è uno dei generi in cui gli autori stranieri fanno da padrone. Avevo conosciuto Donato Carrisi con la lettura d Scrivo la recensione di La ragazza nella nebbia con grande piacere perché è sempre bello leggere un thriller italiano. Il thriller infatti è uno dei generi in cui gli autori stranieri fanno da padrone. Avevo conosciuto Donato Carrisi con la lettura di Il suggeritore, con La ragazza nella nebbia ho finalmente potuto apprezzare pienamente la costruzione della trama e lo stile dell’autore. Lo stile di Carrisi è piacevole, con un grande ritmo. Il talento dell’autore è evidente, soprattutto per la grande padronanza che dimostra con l’uso delle parole e del tempo. La trama infatti non si snoda in ordine cronologico ma con un continuo avanti ed indietro nel tempo. Ho trovato questo espediente molto valido per mantenere alta l’attenzione e la curiosità del lettore. Alcune parti della storia infatti, si incasellano perfettamente nella logica della trama soltanto alla fine. Mi è piaciuto molto il gioco con cui l’autore confonde le idee al lettore sulla vera essenza dei personaggi. In La ragazza della nebbia è infatti difficile farsi un’opinione chiara sulla personalità dei singoli personaggi. Ognuno di loro ha dei lati oscuri ed è arduo capirli davvero fino al termine della lettura. Trovo che questo li renda particolarmente verosimili ed affascinanti. Nessun personaggio è stereotipato, nel bene o nel male. Ognuno di loro ha pregi e difetti, qualità e vizi, proprio come le persone vere. Si tende a nutrire antipatia o empatia con molti di loro, a secondo dello svolgersi della vicenda. Vogel è senza dubbio un protagonista interessante, per il quale è impossibile non provare avversione o fiducia. E poi c’è Anna Lou, la vittima che impareremo a conoscere soltanto dai suoi diari e da chi la conosceva. Proprio come purtroppo facciamo con le tante ragazzine scomparse sul serio. Una nota di particolare interesse ne La ragazza nella nebbia è il peso che viene assegnato ai Mass media nella risoluzione del caso. Per me è stato come aprire gli occhi, una specie di rivelazione. Non avevo mai dato troppo peso a come effettivamente i giornalisti siano in grado di condannare o assolvere le persone. La loro presenza pressante, i loro riflettori ed i 5 minuti di popolarità che offrono possono cambiare le storie. Possono cambiare le persone e perfino la nostra opinione su qualcuno. La cosa spaventosa è che ciò che raccontano può non corrispondere alla verità ma soltanto ad una loro interpretazione. La ragazza nella nebbia è un thriller moderno, ben scritto con una trama che lascia con il fiato sospeso fino alla fine. Il finale è inaspettato ma non mi ha appagato come avrei voluto. Mi è apparso un po’ troppo veloce rispetto allo snodarsi dell’intero racconto. Ma è una storia che vale la pena leggere. "La nebbia fa sparire le persone: sappiamo che sono lì, ma non possiamo vederle...Quelle ragazze sono ancora fra noi, agente speciale Vogel, anche se gli è accaduto qualcosa di brutto, anche se sono morte. Per qualche oscuro motivo, l'uomo della nebbia le ha prese perché c'è un'unica mano, ne sono sicura." Concludo la recensione di La ragazza nella nebbia consigliando questo libro agli appassionati del genere, a chi non conosce Donato Carrisi ed a chi segue con interesse i programmi televisivi che parlano di cronaca nera e di scomparsi. "Sono i cattivi che fanno la storia."