La fame mediatica di "mostri" e gli sciacalli che si nutrono delle disgrazie e del dolore sono i protagonisti de "La ragazza nella nebbia". Il poliziotto Vogel cinico tiratore di fili nella vicenda della scomparsa di Anna Lou usa tutte le frecce al suo arco non per risolvere il caso ma per riscattare la sua immagine da un precedente fallimento che lo aveva portato sull'orlo della distruzione. La sua lucida follia lo porta ad arrestare un uomo che lui aveva deciso essere il colpevole, un professore che fino alle ultime pagine risulterà una vittima innocente della macchina mediatica messa in piedi da Vogel, ma che alla fine si rivelerà l'ennesima vittima della sete di fama e denaro che avvelena la nostra società. Il finale lascia l'amaro in bocca e pone l'accento sulla cruda realtà dei tanti delitti e reati commessi in questi ultimi anni, la cosa più importante è creare clamore, non rendere giustizia alle vittime di un delitto.