Notizie sull'autore: YUKIO MISHIMA Pseudonimo di Hiraoka Kimitake. Scrittore giapponese, autore di romanzi centrati sulla dicotomia fra i valori della tradizione e l'aridità spirituale del mondo contemporaneo. La sua prima opera, Confessioni di una maschera (1949), parzialmente autobiografica, gli diede subito fama e successo. La popolarità andò ulteriormente consolidandosi con La voce delle onde (1954), Il padiglione d'oro (1956) e Il sapore della gloria (1963). In seguito, con la tetralogia Il mare della fertilità (1965-1971) Mishima affermò il valore della cultura del Giappone imperiale, criticando gli esiti del processo di modernizzazione del paese. Temi ricorrenti della sua produzione sono il mito della forza e dell'eroismo, l'erotismo, il legame inscindibile fra sensualità e violenza, tra bellezza e morte. Nella vita, Mishima volle incarnare questi ideali: nazionalista e conservatore, fondò la setta militare Tatenokai (Società dello scudo), basata sull'esaltazione della cultura fisica e delle arti marziali e pose fine ai suoi giorni con un clamoroso harakiri, ultima protesta contro la perdita di valori del Giappone moderno. Alla sua figura e alla sua opera è dedicato il film Mishima (1985) di Paul Schrader.https://www.ibs.it/libri/autori/Yukio%20Mishima Sinossi:Un giorno d'autunno, alla porta del dottor Kazunori, uno psicoanalista, si presenta un'affascinante ragazza che lo informa di non riuscire a sentire la musica. Da qui si sviluppa un'intricata vicenda in cui i tentativi di risalire alla causa del problema (la musica è una metafora dell'orgasmo) vengono descritti con una suspence da romanzo giallo. "Musica" si presenta come un'opera controversa, che mostra la doppia disposizione dell'autore nei confronti della scienza trattata: l'indiscutibile interesse che suscita in un intellettuale quale era lui e lo scetticismo di un nietzscheano convinto che non lascia troppo spazio alle giustificazioni e alle influenze esteriori. Cosa ne penso io: Non di facile lettura solo ad un certo punto si capisce cosa la protagonista Rejko intende per non sentire la "musica" In sostanza è frigida non sente niente durante e dopo il rapporto sessuale pur essendo innamorata. Difficile per l'analista venirne a capo anche perchè la sua paziente inventa circostanze e sogni : solo alla fine si ha la soluzione del suo problema. Come molti autori giapponesi anche Yukjo Mishima non ha uno stile fluido . Molti i riferimenti ad autori di psicoanalisi e filosofi che rallentano la lettura. Nel complesso la tesi è affascinante e la fine se non altro è positiva( fino all'ultimo pensavo ad un suicidio!)Sicuramente ne consiglio la lettura.