Tra le nuvole di Franca Marsala ci proietta, senza inutili giri di parole, direttamente nel bel mezzo dell'azione. Daniele, il coprotagonista del racconto, si imbatte suo malgrado in Marco, un uomo seduto sul cornicione di un palazzo e, almeno in apparenza, intenzionato a togliersi la vita. Sulla falsariga dei dialoghi di platoniana memoria, l'intera narrazione è retta dal fitto scambio di battute, a tratti serrato a tratti ironico, fra i due perfetti sconosciuti. Tra Daniele e Marco, superata l'iniziale diffidenza, prende corpo un'inaspettata complicità. L'aspirante suicida decide di confidarsi. Dimostrando che spesso con un estraneo l'operazione si rivela più facile del previsto. Così gli racconta, con dovizia di particolari, il perché si trovi in quella scomoda situazione. In un crescendo di tensione, il lettore viene portato per mano fino all'imprevedibile epilogo. Con uno stile asciutto e sardonico, l'autrice tratteggia quindi i contorni di una vicenda intrigante e suggestiva.