Così recita l’incipit del libro:
“Credo che l’amore abbia un punto di non ritorno, un punto che una volta varcato non ci permette di tornare indietro. È in quel preciso istante che ci si spoglia dei vestiti razionali e ci si tuffa in mare, dimenticando il salvacuore, anche se non sappiamo nuotare. E forse quel punto ogni volta diventa l’incoscienza più preziosa della nostra vita.”
Già da queste prime battute sono rimasto piacevolmente colpito dalla qualità che Bisotti ha di giocare con le parole, la storia vede protagonista Meg che ormai è fissata con il suo vero e proprio sogno che è George Cabot che la viene a trovare tutte le notti, un rapporto diverso il loro, fatto di strani gesti, di risvegli improvvisi, di parole fugaci, di attimi indelebili. Una figura immaginaria quella di George che giorno per giorno, anzi per meglio dire, notte dopo notte, si delinea, e affascina sia il lettore, che Meg che ormai è in preda all’euforia, è dipendente, trascura sé stessa per tuffarsi in quel sogno proibito, in quella parole policrome, in quei dolci sussurri dell’anima che sgorgano e rientrano nell’anima sensibile di quella donna che mai aveva pensato, immaginato, sperato di poter far battere quel cuore per più di qualche battuta, qualche incontro, qualche semplice verbalità. E poi c’è quel giorno che arriva e ti sconvolge, una rivista, uno scrittore, un sesto senso, quella voglia che impellente dall’anima inspiegabilmente esce, un viaggio, un ospedale, un libro nel cassetto, una dedica previsione e futuro di quella geografia di certi sguardi che mai è destinata a dissolversi, un risveglio, un addio, delle lettere; l’incarnazione del sogno o semplice realtà? Delle visioni, delle domande, delle incertezze che solo l’amore ha il compito di districare al chiaro di quella Luna blu ormai presa a calci dalle continue torture mentali, dalle sevizie dell’anima salata; io, te, loro, un pianoforte, la musica che ci accompagna in quel lento valzer stonato, l’amore che resta e due anime che fuggono per rincorrerlo. Massimo grazie per aver scritto questa bella poesia, è da tempo che rimandavo questa lettura, ma ora era arrivato il suo momento evidentemente. Sicuramente non un libro semplice, deve avere assolutamente il suo tempo di metabolizzazione, le parole devono scorrerti nelle vene, devono farti pensare, devono alterare il tuo stato di coscienza , a tratti ho avuto l’impressione che troppo fosse stato detto, che troppo fosse stato scritto, ma in fondo l’amore non è finito e solo, ma insieme e progressivamente infinito.
“- Si ma chi ci ama non lo fa a intermittenza come una lampadina che si accende e si spegne. Perché è vero, in alcuni momenti quando è accesa ci sembra quasi il sole, poi quando è buio cadiamo in fondo a un pozzo. Ma poi si fulmina. Buio totale. Se tiriamo su le serrande per un po’ avremo gli occhi disabituati al sole, poi però capiremo che esiste altro fuori. Forse ci vorrà un po’, ognuno ha gli occhi più o meno sensibili, ma diremo basta alle luci artificiali. Chi sceglie l’amore non ama le luci artificiali ma sa anche che quando è sano non ci chiede di rovinarci gli occhi fissando il sole, e nemmeno vuol tenerci al riparo da tutto, in qualche triste zona d’ombra. - C’è una scala che separa
due vite, le posizioni si alternano, non sono mai le stesse. C’è chi sta su e chi sta giù, quel che conta è che ci sono innumerevoli scalini ad unire quei piedi in corsa per arrivare a casa. Oppure c’è la direzione opposta. Non c’è bisogno di aprire la porta per sapere che l’altro sia dentro quando scegli di ritornare a casa davvero.”
“- Nessuno ci insegna ad amare! - No nessuno ma innamorarsi e amare sono due cose differenti. In questo senso l’innamoramento non è ancora amore. L’innamoramento è l’inizio di un cammino fra due entità distinte che li spinge all’unione, attraverso la polarità delle loro vite. L’amore è umanamente chiedersi tutto ciò che ci è stato tolto rispetto a quando eravamo da soli e ricordarsi di tutto ciò che di prezioso è rimasto, dopo i primi problemi. E nel bilancio fermarsi a respirare. Un
attimo prima di andare o di decidere di restare. Un momento, un istante, un secondo in cui scegli la sorte del tuo domani. Essere amore è sostenersi a vicenda in un cammino comune. Se insegni a scrivere al coraggio hai nelle mani la planimetria e la storia del mondo. In fondo che cosa vuoi che sia l’amore se non il tuo libro di storia? Per fare storia una favola vera. Che cosa vuoi che sia l’amore se non colui che ci attende svegli i sogni in una casa vuota? Priva di complementi e oggetti ma con dentro il tuo corpo, il cielo ed un giardino di fiori le mie carezze, e petali di labbra le mie parole a fermare il tempo, tanto che se il mondo finisse in quell’istante non ce ne accorgeremmo ed
ogni nuovo istante sarebbe il prolungarsi naturale dei sensi, dalle montagne all’increspatura delle ciglia del vento dischiuse sull’infinito. L’ amore è un luogo vero e proprio che racchiude tutti i nostri altri luoghi interiori, è un modo di abitare la vita. Se sai come andarci non sei mai in pericolo. Ed è l’ogni dove fondamentale attorno a cui ruota l’intero viaggio dell’esistenza.”
“Non si può diffondere una fragranza che non si possiede. E c’è differenza fra un profumo e un odore. Un profumo è in vendita per tutti, un odore è il prezzo che dai all’amore. Unico. Il vero amore è capace d’invecchiare nella sala d’aspetto d’un tramonto che non tramonta mai. Il vero amore è un semplice miracolo. La semplicità è essa stessa eccezione, qualcosa che rende improvvisamente speciali dei giorni normali.”
“Un po’ come metterti le mani davanti agli occhi e chiederti: - Chi sono? E tu saprai riconoscermi, perché la mia aria invisibile avrà il tuo colore. È così che ci bussa l’amore. La luna ha un potere incredibilmente purificante, quando la fissi sembra poterti dissetare di verità. Che tu cresca d’età, di chiarezza o di volontà la luna resta la stessa, immutabile a ricordarci che dagli abissi si risale. Ricordi la prima volta che ci siamo incontrati? Nel nostro primo sogno? Mi parlavi di un uomo, un uomo che sapesse amare. Ci si insegue a volte con tutte le forze e poi ci si raggiunge solo attraverso le fragilità. Dobbiamo preservarla questa nostra fragilità. Perché a volte la forza spezza e ci divide mentre la fragilità sa unire e con le sue disarmanti verità sa far incontrare. L’amore è sempre in pericolo, ogni giorno. Ci lamentiamo a volte della sua fragilità ma è sempre attraverso le fragilità che ci si riconosce e riconoscendosi si può stare attenti a non appoggiarlo dove può cadere. Le cose preziose sono sempre fragili, vanno difese.”
Leggi la recensione