Memorie

Sono entrata in contatto con il mondo di Georgia O'Keeffe grazie alla mostra del Museo Fondazione Roma a lei dedicata visitata alcuni anni fa. Della mostra, oltre alle splendide opere, ho apprezzato molto il percorso espositivo che ha riprodotto i luoghi dove Georgia ha vissuto: la New York dei primi anni del novecento, il New Mexico dove la sua anima inquieta si è rifugiata ed ha a lungo vissuto. Successivamente ho visto il film di Bob Balaban che racconta l'intensa storia d'amore tra Georgia e Alfred Steiglitz, famoso fotografo e gallerista che ha immortalato la O'Keeffe in immagini che fanno, oramai, parte della storia della fotografia. Questo libro, che contiene splendidi frammenti delle memorie della pittrice, è venuto a ruota dopo la mostra e il film e mi ha consentito di restare ancora in compagnia di questa donna straordinaria e del suo fantastico modo di "sentire, vedere e rappresentare" il mondo. Georgia O'keeffe è nata nel 1887 e si è spenta nel 1986. La cosa più straordinaria che trapela dalle sue memorie (e si percepisce chiaramente anche "perdendosi" ad osservare i suoi quadri) è che sembra aver vissuto un secolo senza quasi rendersi conto di quello che accadeva nella storia. Ha scelto, infatti, di vivere osservando e rappresentando sulla tela l'ineffabile e l'inesplicabile che si può trovare osservando le meraviglie della natura. La sua capacità di cogliere e rappresentare la poesia della natura le hanno consentito di trasformare in arte anche il deserto, dove - a un certo punto del suo percorso - ha scelto di vivere, rendendo ancora più estremo il suo isolamento dalle cose del mondo e più intensa la concentrazione nella sua personale ricerca. Giunta ad un certo punto delle sue osservazioni Georgia, anche a causa di una malattia della vista, si è allontanata dai fiori, dalle ossa del deserto e dall'essenza delle cose ed ha iniziato a raffigurare da lontano i colori e le forme del mondo, riproducendo i fiumi visti dall' aereo, le nuvole e finanche il buio. In questo libro di memorie, corredato da foto delle sue opere, da ritratti fotografici personali e da una approfondita nota biografica, si ritrova, almeno in parte, l'essenza di Georgia. Quello che manca si può cercare di capire osservando attentamente le forme, le ombre e i colori rappresentanti nelle sue tele.