"Black Friars - L'Ordine della Spada" è il romanzo d'esordio dell'autrice italiana Virginia De Winter e il primo volume di una saga maestosa, ricca di fascino e mistero. Ho finito di leggere questo libro da pochissimi giorni e il clima di gotica sensualità che mi ha avvolta durante lo scorrere dei capitoli è ancora intatto e sembra non volermi più abbandonare. Questo è, infatti, uno di quei romanzi che si appiccicano addosso al lettore e lo rendono partecipe di un'avventura unica e irripetibile.
La storia è incentrata su Eloise Weiss, una studentessa appartenente alla casta degli scholares della facoltà di Medicina situata nello Studium (una sorta di ateneo dove sono riuniti gli Ordini dedicati all'istruzione), che durante la pericolosa notte della Vigilia di Ognissanti, mentre sta rientrando negli alloggi del collegio riservati agli studenti, viene aggredita da un gruppo di penitenti che la credono una vampira. Trascinata con la forza per le strade buie e deserte della città, maltrattata e ferita formula una richiesta d'aiuto talmente disperata da richiamare il vampiro centenario Ashton Blackmore da un sonno che dura ormai da sedici anni. Dopo essere accorso da Eloise e aver ucciso coloro che l'hanno attaccata, Ashton la porta al sicuro nel dormitorio e con il suo sangue cura le ferite riportate dalla ragazza.
Da quel momento Eloise sa di essere in debito con il vampiro, che non tarda ad assicurarsi la sua gratitudine in cambio dell'aiuto in una misteriosa questione che riguarda il tormentato passato della famiglia Blackmore. Eloise, dapprima diffidente e intimorita da Ashton, con il trascorrere dei giorni e l'approfondimento della conoscenza dell'animo del non morto, inizia ad abbattere il muro che la separa da lui e a fidarsi ciecamente delle sue intenzioni. Il loro rapporto di amicizia, tuttavia, non è visto di buon occhio da una vecchia e intima conoscenza di Eloise, cioè Axel Vandemberg, Princeps dello Studium e Duca dell'Ordine della Chiave, che non perde occasione per metterle i bastoni tra le ruote, limitare la sua libertà e tentare di riconquistare il suo amore. Ma il rancore, la rabbia e il disprezzo che Eloise nutre nei suoi confronti a causa del comportamento tenuto in passato saranno molto difficili da superare e Axel dovrà lottare con tutte le sue forze per farla tornare da lui.
Intorno alla trama sentimentale, l'autrice traccia le linee decise di una storia complessa e originale che ha tenuto la mia attenzione costantemente alta. L'incontro con Ashton Blackmore porta Eloise a scoprire un terribile segreto riguardo la propria natura, che cambierà radicalmente la sua esistenza e metterà a repentaglio la sua vita. Una fitta rete di segreti si staglia sullo sfondo di Black Friars, nei meandri del Presidio (il luogo dove si trovano le creature della notte), e trascina la nostra eroina in un turbine di eventi oscuri e terribili che girano intorno all'Ordine della Spada.
Virginia De Winter ha compiuto un esordio davvero in grande stile dando vita ad una storia ammaliante e infinitamente dettagliata; cercare di descrivere tutti i particolari del suo scenario è praticamente impossibile, sarebbe come mettersi a contare i fili d'erba di un prato vastissimo. La sua è una storia ricca di elementi che compongono un ingarbugliato mondo immaginario e le conferiscono a pieno titolo la nomina di abile narratrice.
Prima di tutto devo spendere due parole per l'ambientazione originale e credibile. La realtà in cui ci spedisce la De Winter è nuova, gotica e leggermente inquietante. Sono rimasta completamente irretita da questo scenario oscuro che mi ha sballottata attraverso cimiteri e obitori, eleganti palazzi signorili e gallerie sotterranee, piazze affollate nel centro della città e taverne poco invitanti nei quartieri più squallidi, in un'imprecisata epoca passata e immaginaria dove i merletti, i guanti e le crinoline spadroneggiano; proprio questa concomitanza tra lunghe sottogonne, mantelli, spade, pizzi e balli crea un'atmosfera irresistibile e conturbante.
La protagonista è descritta in modo esaustivo e, dopo pochi capitoli, la mente del lettore viene inesorabilmente connessa alla sua; la scrittrice è bravissima nel mostrare i sentimenti contrastanti che caratterizzano Eloise e, soprattutto, la crescita che avviene dentro di lei con l'evolversi dell'intreccio. I due co-protagonisti che si dividono la sua attenzione, Axel e Ashton, sono figure piene di carisma, interessanti e con spessore, che non sono inserite nella trama come semplici spalle o con l'intento di formare un ipotetico triangolo amoroso (a mio avviso inesistente), ma possiedono una posizione solida ed essenziale all'interno della storia. Virginia De Winter ci presenta una sfilata di personaggi tratteggiati con mano sicura e che, a seconda dei momenti, donano leggerezza o serietà agli eventi narrati: il damerino ipocondriaco Bryce Vandemberg (che io ho adorato), i due vampiri Adrian Blackmore e Cain Blackmore (il primo gentile e distaccato, il secondo giovane e impulsivo), la timida Sophia Lord e l'umile Julian Lord, i simpatici e coraggiosi Ross Granville, Stephen Eldrige e Gilbert Morgan.
La storia d'amore tra Eloise e Axel è intrisa di vivacità, un miscuglio sofferto di passione e dolcezza costantemente velato dall'ombra corrotta del passato che li ha divisi quando lei era appena una matricola dello Studium. Ho amato il modo in cui l'autrice ha raccontato lo sviluppo della loro relazione, passando da un odio disperato e motivato alla resa e alla sopraffazione dei sentimenti profondi e teneri che li tiene legati dall'infanzia. Un altro aspetto che ho apprezzato è stata la scelta di non creare un triangolo sentimentale (almeno non in questo primo volume), ma di basare il rapporto tra Eloise e Ashton su un legame di amicizia, rispetto, fiducia, affetto e ironia.
Virginia De Winter ha uno stile raffinatamente antico e ricercato, evocativo ed elegante, che le permette di creare una prosa sostanziosa, ornata e ricca di dettagli. Le sue pagine sono intrise di metafore che conferiscono una vena poetica e pregiata alle descrizioni. Questo tipo di scrittura, però, rappresenta nello stesso tempo un pregio e un difetto: l'autrice, infatti, esprime nel vezzo della scrittura barocca tutto il suo talento e, a parer mio, lo fa egregiamente e questa storia non poteva che essere scritta in questo modo, poiché uno stile più moderno ne avrebbe diminuito il fascino; ciononostante, le frasi troppo auliche e metaforiche in alcuni punti rendono la lettura più pesante e smorzano il ritmo delle situazioni facendo perdere alla narrazione una parte di fluidità. La bellezza del romanzo, tuttavia, deriva anche da questo particolare stile -inusuale al giorno d'oggi- e i punti lievemente più lenti, alla fine, risultano un difetto ampiamente sormontabile rispetto al valore, alla complessità e all'importanza dell'intera opera.
Leggendo il romanzo si può riconoscere un percorso di crescita della De Winter che, soprattutto nell'ultima parte, mi ha tenuta avvinghiata alle pagine con una prosa maggiormente scorrevole, pulita e ricca di colpi di scena. A mano a mano che andavo avanti ho notato, inoltre, una partecipazione più accesa da parte dell'autrice alle emozioni dei personaggi (ad esempio, il modo con cui ha descritto il riavvicinamento di Axel ed Eloise, con un tocco dolce, intenso, poetico e intimo, mi è piaciuto moltissimo); nella prima parte, invece, la narrazione sembra più distaccata, forse perché servono molte pagine per introdurre la vastità dello scenario e delle varie relazioni che intercorrono tra gli Ordini, tra i personaggi e tra le numerose cariche e ci sono pochi avvenimenti di rilievo.
"Black Friars - L'Ordine della Spada" è un romanzo di stampo gothic fantasy affascinante, raffinato e intrigante, un brillante esordio narrativo che consiglio soprattutto a chi vuole un libro corposo e ricco, capace di trascinare in una realtà oscura e lievemente horror plasmata da cimiteri, mausolei, tombe, chiese, cripte e inquietanti creature della notte. Un libro da non perdere!
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