"Davvero l'essere umano può vivere tutto nell'esteriorità, nell'immediatezza del consumo, nell'asservimento alla sua stessa idea di libertà? Una società costituita da milioni di frammenti di verità individuali è una società in grado di crescere, di edificare o è soltanto una comunità erratica, che si sposta come le mandrie nelle grandi pianure, mossa solo da una giornaliera ricerca di cibo? Essendo scomparsa un?idea collettiva di bene e di male, quali sono i valori in base ai quali vengono educate le nuove generazioni? Esiste ancora un'educazione "sentimentale" dell'uomo oppure ci si è arresi a una deriva incontrollabile delle emozioni più istintive? Le riflessioni raccolte in questo libro - in parte inedite, in parte apparse sui quotidiani in questi ultimi anni - nascono dal desiderio di mettere a fuoco, in questi tempi così ricchi di capovolgimenti e novità, una sorta di discernimento. Che cosa è per l'uomo e che cosa è contro l?uomo. Perché da questo discernimento dipenderà in gran parte la qualità del mondo che andremo a costruire. La posta in gioco, infatti, è l'idea stessa di natura umana." Susanna Tamaro