Vincitore del Premio nazionale di letteratura Neri Pozza 2017. ««Un libro importante, che impressiona per lingua e tenuta. Esagerato, sorprendente, ambizioso»» - Sandra Petrignani ««Un potente affresco dell’Europa dei primissimi anni del Duecento»» - Francesco Durante ««Un romanzo storico, avventuroso e picaresco, colto e intelligente»» - Romana Petri Non c’è pace nella Provincia durante gli anni dell’Impero di Otone. Le tonache grigie del venerabile Arnaut, i Christi milites, i mastini di Dio, braccano chiunque sia in odore di eresia per offrirne la testa alla spada dei crocesignati, i militi venuti da settentrione, i fanti, dicono, che si sono ricoperti di gloria oltremare dove hanno ricacciato il Saladino, in realtà un esercitodi ubriachi fuori di senno, un ordine di armati folli, capaci delle efferatezze piú crudeli. A Besièrs, città della Provincia, torna un giorno il giovane Amalrico. Ha terminato l’apprendistato dal suo maestro di Tolosa ed è ansioso di riabbracciare il padre birocciaio e i compagni d’infanzia. Della città però non ne è piú nulla. Ovunque morte e distruzione: carri rovesciati tra massi e detriti, stormi di corvi che volteggiano su cadaveri di bambini ammucchiati in fosse comuni, soldati con la veste sudicia di fumo, di cenere, di sangue rappreso. Un dio folle e criminale sembra aver preso possesso dell’aria, dell’acqua e della terra. Insieme con Uc de San Sir, un giovane giullare incontrato nell’accampamento dei soldati, Amalrico scampa miracolosamente al coltello di un crocesignato e vaga per le terre della Provincia. Un viaggio in cui il giullare si rivela autentico socius, uomo di corte e di curia, oltre che menestrello esperto nell’arte del trobar. Dapprima a Montpelhièr, dove il vecchio medico Mesulla gli fa dono del suo prezioso compendio di arte medica, poi, al seguito della carovana del ricco mercante ebreo Benbenisti, a Zena, la città piú bella delle terre alte e asciutte della Liguria, e infine, passando per Verona e Vincencia, a Baxian, sede della corte piú ricca dell’intera Marca, Amalrico tenta di lasciarsi alle spalle il dio delle vendette sceso sui tetti di Besièrs. A Baxian si compie il suo destino, segnato dalla guerra e dall’amore, come si conviene a un ragazzo del XIII secolo. La guerra reca il volto di Ecelinello, il figlio del dominus Ecelino, nato a mezzogiorno, l’ora del sole, l’ora di Marte; l’amore quello di Cunissa, la prima per bellezza e virtú alla corte di Baxian. Romanzo vincitore della II edizione del Premio Neri Pozza, Marca gioiosa brilla per la raffinatezza della lingua (i riferimenti alla lirica trobadorica e ai poeti d’amore sono sapientemente sparsi nel libro) e per l’affascinante ricostruzione storica che trasporta il lettore nelle ricche città della Marca (Verona, Vicenza, Treviso, Bassano) al tempo di Ottone IV di Brunswick e di Federico II, un’epoca in cui Impero e Papato si confrontano senza esclusione di colpi. Piú di tutto, però, l’opera è un magnifico romanzo d’avventura, dove al lettore è dato imbattersi in impertinenti menestrelli e saggi eruditi, sfrontate e pudiche dame di corte, pavidi e temerari uomini d’arme.https://www.ibs.it/marca-gioiosa-libro-generic-contributors/e/9788854512276