Pietro Paladini può dirsi un uomo fortunato: ha un lavoro che gli dà grandi soddisfazioni, una donna di cui è innamorato, una figlia di dieci anni. Ma un giorno di fine estate, mentre al mare salva una sconosciuta dall'annegamento, accade l'imprevedibile. E nella vita di Pietro si apre una piega che ingoia tutto. In quello stesso istante, infatti, a chilometri di distanza la sua compagna viene stroncata da un malore. Incapace di affrontare il presente, Pietro comincia a passare le giornate davanti alla scuola della figlia. Rimane lì, immobile, a osservare i volti e i gesti delle persone intorno a lui, quelli teneri di un bambino down o quelli intriganti di una ragazza che porta a passeggio il cane: in un "caos calmo" che gli permette di vedere, come mai aveva fatto, gli altri e sé stesso. I colleghi, gli amici, i parenti accorrono da lui per consolarlo e finiscono per confessargli le loro pene e le loro speranze. Pietro ascolta, guida, partecipa e a poco a poco, attraversando il dolore e il senso di colpa, approda alla più semplice verità: l'accettazione della natura umana nella sua forza come nella sua debolezza...