Marco atterra a Sarajevo attraverso una nuvolaglia densa come panna rancida. l'ha chiamato Ljubo: Edin, comune amico di diciassette anni prima, sta morendo e ha chiesto di lui. Tutti e tre insieme hanno vissuto il dramma dell'assedio del '92, quando Marco faceva l'inviato per la televisione italiana su quel fronte pericoloso e terribile. Tornare a Sarajevo, per lui, è abbandonarsi al flusso dei ricordi di quel momento cruciale della sua vita, segnato non solo dalla guerra ma anche da una audace, folle scelta d'amore: prendere una bambina senza speranze in quel teatro d'orrore e - non chiedendo permessi, attraverso una fuga rocambolesca - portarla via con sé in Italia. Oggi quella bambina, Aurora, ha diciotto anni, ed è sua figlia... (fonte: Feltrinelli.it)