Il primo giorno perdo il senso del tempo, la mia dignità e un molare. In compenso guadagno due figli e un gatto. Ho anche un marito. È alto, ha i capelli corti e scuri, gli occhi grigi. È difficile capire se sia davvero sera, o se è stato lui a decidere così. Le finestre sono sigillate con pannelli isolanti. È lui a fare il giorno e la notte. Come Dio. In una notte gelida una donna viene investita da un'auto sul ciglio del bosco. È incosciente e senza documenti. Con lei c'è una bambina di circa otto anni, pallidissima e dagli occhi di un azzurro glaciale. L'unica informazione che riesce a dare su sua madre è che si chiama Lena. A poco a poco, però, lo strano comportamento della piccola insospettisce i medici. Non conosce il suo cognome, né il nome di suo padre, né l'indirizzo di casa, perché vivono chiusi in una capanna in modo da «non essere trovati». Il terrore sale quando la piccola afferma innocentemente che la mamma «ha ucciso per sbaglio papà» e adesso il fratellino Jonathan sta pulendo le macchie sul tappeto. Il commissario Brühling ha subito un'intuizione: quella donna non può essere che Lena Beck, scomparsa 14 anni prima. Ma c'è qualcosa di vero in ciò che racconta quella strana bambina?