Uscito a puntate, nel 1865, sulla rivista "Epocha" (L'epoca) da lui fondata, "Ricordi dal sottosuolo", scritto sotto forma di monologo-confessione, è uno dei più terribili e impietosi viaggi all'interno della coscienza umana della letteratura occidentale. Il protagonista è un ipocondriaco che vive ai margini della società umana, scrutandola (e scrutandosi) con odio e sospetto. E' il romanzo della svolta artistica e filosofica dello scrittore russo.