Il Terzo libro è la ricostruzione d’autore di una raccolta non pubblicata e confluita poi nel Passaggio d’Enea nel 1956. La riproposta nel 1968 di quello che era stato effettivamente il suo «terzo libro» fu occasione per Caproni di trasformarlo in una sorta di autoantologia inserendo nel volume poesie tratte dal Seme del piangere (1959) e dal recente, allora, Congedo di un viaggiatore cerimonioso (1965), nonché alcuni testi inediti. Dunque un’idea di recupero archeologico si era trasformata in una nuova raccolta organica che voleva rappresentare la continuità della poesia di Caproni nel tempo, nonostante modalità stilistiche diverse fossero giunte a maturazione (e altre sarebbero arrivate piú avanti). Un punto della situazione Caproni alla fine degli anni Sessanta fatto dall’autore medesimo. Con la scelta di alcuni momenti fondamentali e indimenticabili della sua poesia, come le celeberrime Stanze della funicolare. L’occasione per rileggere un autore che ormai molti critici ritengono vada considerato, insieme a Montale, il maggiore poeta italiano del Novecento.