«Mi chiamo Marta Barbieri, sono siciliana, ho ventinove anni e un talento naturale per incasinarmi la vita». Così Marta, quasi-trentenne disoccupata di Palermo, si presenterebbe al colloquio con l'editore milanese da cui spera di essere assunta. Ma si sa che ai colloqui non si può dire proprio tutta la verità, come si sa che quasi mai le aspettative lavorative vengono soddisfatte. Lo scoprirà anche Marta che, tra una bufala e un disastro, diventerà finalmente grande, indipendente... e amata. Giorgio Ponte ci regala una descrizione divertente, fresca e ironica del nostro presente, della nostra situazione di "generazione alla ricerca continua di un lavoro dignitoso" e lo fa con allegria e positività, senza moralismi.