Vittorio è un uomo solo, dal cuore indurito, perseguitato dagli incubi di un'insonnia perenne, dall'incapacità di dormire e pertanto di sognare. Anzi quelli come lui che non dormono sognano e non se ne accorgono. Ha storie occasionali, non d'amore. È abitudinario, logico. Il martedì, la sua serata di libertà, si concede un film al cinema. Sceglie sempre un film d'insuccesso. Lei è Laura. E sta alla cassa del cinema. E bella e provata dalla vita, ironica e sognatrice. Sogna il mare cristallino, la sabbia bianca, le donne sinuose dai lunghi capelli neri dipinte da Gauguin e un chiosco da grattachecca. Sparire e ricominciare da capo. È l'unica cosa che importa. Che sia lontano e che ci sia il mare. Fra i due scocca una scintilla e l'intreccio si fa allora sorprendente. E tra sentimenti, passioni e colpi di scena ci conduce a un finale inatteso e commovente, la grazia dell'inaspettato. Pagina dopo pagina Vittorio si fa sempre più Flavio. E sentiamo nettamente la voce calda e avvincente di Insinua raccontarci questa storia ricca di umanità, questa fiaba romantica che parla un po' di tutti noi.