Rosamunde Pilcher è una delle autrici più conosciute al mondo. Da molti anni, ormai, rincorrevo i suoi libri senza, però, mai decidermi seriamente ad afferrarli. Almeno fino ad ora. Eccomi qui, quindi, reduce dalla lettura di uno dei numerosi romanzi che riempiono la bibliografia di questa scrittrice.
"Settembre" è un romanzo che oserei definire corale. Sì, perché la storia narrata dalla Pilcher comprende tanti microcosmi e il lettore viene invitato ad entrare totalmente nelle vite dei molti personaggi che animano l'intreccio. Siamo nella splendida Scozia, in un piccolo paese di campagna dove gli abitanti si conoscono tutti e le giornate sono movimentate soltanto dai repentini mutamenti del tempo. Durante l'estate, Verena Stainton decide improvvisamente di organizzare un sontuoso ballo in onore di sua figlia Katy, e questo avvenimento scuote non poco la tranquillità delle famiglie altolocate della zona che si vedranno inevitabilmente coinvolte nello sprazzo di vivacità che porterà con sé l'allestimento dell'evento, previsto per il mese dell'anno più importante in Scozia, l' idilliaco Settembre.
Durante l' arco dell'intera trama, si entra nelle case dei protagonisti della storia, tra riconciliazioni e tradimenti, amori che sbocciano e altri che finiscono, ritorni e partenze, scoperte e segreti, liti e riappacificazioni, che regalano alla narrazione momenti drammatici ed interessanti, alternati ad altri completamente descrittivi. Rosamunde Pilcher, infatti, è un'acuta osservatrice della natura e inserisce nel testo magnifiche descrizioni del paesaggio scozzese. Tuttavia, queste lunghe interruzioni nella narrazione hanno contribuito a distogliere la mia concentrazione, facendo perdere alla lettura la continuità necessaria per entrare nella realtà raccontata.
La Pilcher scrive molto bene, su questo non ci sono dubbi; il suo è uno stile classico e composto, privo di sbavature e impeccabile. Le pagine scorrono senza difficoltà e la prosa utilizzata è elegante e ricca di dettagli. Il romanzo è scritto in terza persona e segue a turno le vicende di tutti i personaggi, donando in questo modo un quadro completo ed approfondito delle situazioni che si snodano e si ingarbugliano con il procedere della storia e un cammino nei pensieri personali di ogni singolo carattere. E in questo la Pilcher riesce perfettamente.
Ciononostante, per me la lettura è stata un pò lenta e la causa si può ritrovare sicuramente nella storia sviluppata, che non si adatta al mio gusto. Premetto che l'intreccio è ben articolato e strutturato, ma i fatti che tengono uniti i fili della trama sono, a mio parere, lievemente inconsistenti e a tratti noiosi. E' vero che non si tratta di un libro in cui sono previsti eventi di suspense o azione, ma forse mi aspettavo una storia più indelebile e un'ambientazione sostanzialmente diversa. Mi prefiguravo la narrazione di una stagione intensa e viva, con un pizzico di atmosfere retrò in grado di rendere magica la lettura; invece, mi sono trovata davanti ad uno spaccato della vita quotidiana di alcune famiglie della campagna scozzese che, per quanto interessante e scritto con brio, può risultare monotono in alcuni punti.
I personaggi di questo romanzo sono tutti ben inquadrati nella scena e ottimamente definiti, ognuno ha un proprio spazio da riempire e un percorso di crescita da seguire, ma alcuni caratteri risultano più deboli di altri, anche se nell'insieme c'è un assetto emotivo abbastanza equilibrato. Tra i tanti spicca la figura matriarcale di Violet Aird, centro della storia e di tutti i collegamenti, una donna pervasa da un'immensa forza di volontà, da un'incredibile saggezza e da una buona dose di carisma, che esercita efficacemente su chi la circonda; lei è la porta tra il passato e il presente.
"Settembre" è una buona lettura, un consistente affresco dell'odierna Scozia che consiglio a coloro che cercano una storia corposa che affronta i problemi quotidiani di ogni persona e che incanterà senza ombra di dubbio gli amanti del genere e i seguaci della Pilcher.
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