Notizie sull'autore:Curzio Malaparte, nome d'arte di Kurt Erich Suckert (umoristico pseudonimo che si basa sulla parola "Bonaparte") è stato uno scrittore, giornalista e saggista italiano. All’estero è conosciuto soprattutto per i suoi romanzi Kaputt e La pelle, resoconti autobiografici della sua esperienza di giornalista e ufficiale durante la seconda guerra mondiale, e Maledetti Toscani.
Il padre è un tintore della Sassonia, la madre è milanese, ma cresce a Prato. Nella prima giovinezza inizia a simpatizzare per gli anarchici per poi passare al Partito Repubblicano Italiano. Parte come volontario per la Grande Guerra e sono questi gli anni in cui inizia a dedicarsi alla scrittura del suo primo libro sul conflitto intitolato Viva Caporetto! Il volume viene ben presto sequestrato per vilipendio delle forze armate, perciò sarà pubblicato con un nuovo titolo, La rivolta dei santi maledetti.
Curzio diventa ben presto ammiratore di Mussolini partecipando alla Marcia su Roma. È attivo nelle posizioni di fascismo di sinistra intransigente, sostenendo la cosiddetta rivoluzione fascista. Pian piano si allontana dal regime e per questo viene mandato al confino da cui uscirà solo grazie all'amicizia con Galeazzo Ciano. Dopo l'8 settembre 1943 si arruola nell'esercito cobelligerante italiano del Regno d'Italia collaborando con gli Alleati contro i nazisti e i fascisti della RSI e aderendo poi idealmente alla nuova democrazia italiana.
In seguito alla seconda Guerra Mondiale, sceneggia Il Cristo proibito, film neorealista che nel 1951 si aggiudica il premio Città di Berlino.
Diventato collaboratore del «Tempo» (dove cura la rubrica Il Serraglio), nel 1957 viaggia in Urss, e da lì si sposta in Cina, dove ha l'occasione di intervistare Mao Tse-tung. Nel secondo dopoguerra si avvicina al Partito Comunista Italiano, stringendo amicizia con Palmiro Togliatti.
Il suo stile è molto realistico e spesso si avvicina alle tematiche di Louis-Ferdinand Céline.
Di Malaparte, Eugenio Montale disse:
«Un parlatore squisito e un grande ascoltatore pieno di tatto ed educazione.»https://www.ibs.it/libri/autori/Curzio%20Malaparte
Sinossi:Una terribile peste dilaga a Napoli dal giorno in cui, nell'ottobre del 1943, gli eserciti alleati vi sono entrati come liberatori: una peste che corrompe non il corpo ma l'anima. Trasformata in un inferno di abiezione, la città offre visioni di un osceno, straziante orrore: la ragazza che in un tugurio, aprendo "lentamente la rosea e nera tenaglia delle gambe", lascia che i soldati, per un dollaro, verifichino la sua verginità; le "parrucche" bionde o ruggine o tizianesche di cui donne con i capelli ossigenati e la pelle bianca di cipria si coprono il pube, perché "Negroes like blondes"; i bambini seminudi e pieni di terrore che megere dal viso incrostato di belletto vendono ai soldati marocchini, dimentiche del fatto che a Napoli i bambini sono la sola cosa sacra. La peste è nella mano pietosa e fraterna dei liberatori, nella loro incapacità di scorgere le forze misteriose e oscure che a Napoli governano gli uomini e i fatti della vita, nella loro convinzione che un popolo vinto non possa che essere un popolo di colpevoli. Null'altro rimane allora se non la lotta per salvare la pelle: non l'anima, come un tempo, o l'onore, la libertà, la giustizia, ma la "schifosa pelle". E, forse, la pietà: quella che in uno dei capitoli di questo romanzo spinge Consuelo Caracciolo a denudarsi per rivestire del suo abito di raso, delle calze, degli scarpini di seta la giovane del Pallonetto morta in un bombardamento, trasformandola in Principessa delle Fate o in una statua della Madonna.
Cosa ne penso io:Quanto di vero ci sarà in questo libro? Se Malaparte, fascista della prima ora, ma condannato al confino da un regime che disconosce anche i suoi, diventato con camaleontico trasformismo ufficiale di collegamento dell'esercito alleato, descrive la peste di Napoli come una lotta per la sopravvivenza.Dirà che Napoli non è stata liberata dagli alleati perchè i napoletani avevano scacciato prima i tedeschi perchè erano stanchi di morire, ma con gli alleati impararono a sopravvivere vendendo quello che possedevano: la loro pelle. Un libro che ci dà un quadro delle condizioni del poplo italiano e napoletano in particolare dopo la cacciata dei fascisti e l'invasione degli alleati. Da leggere!
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