Clizia è una ragazza di ventun anni, tenace, brillante, con la battuta pronta e autoironica. Non si piace: fianchi rotondi, guance morbide e lentigginose su una pelle talmente chiara da essere diafana. Quando Pietro, il padre, viene a mancare Clizia precipita in un baratro di tristezza, perde la voglia di vivere e di migliorarsi. La laurea diventa un puntino lontano sull’orlo di quel precipizio, ma lei non si arrende e risale la china. Dopo la laurea, si butta a capofitto a spulciare annunci e spedisce centinaia di curricula. Risultato: nessuna risposta. Clizia si prodiga nei lavori più svariati: pulizia dei videoterminali, scrittrice di biglietti per biscotti della fortuna, cassiera, factotum nei fast food, donna sandwich, lavapiatti e cameriera in uno dei ristoranti più lussuosi di Bologna, il Très Bien. Proprio in questo microcosmo, quando la goffaggine sfugge al suo controllo, Clizia ha un’intuizione. Decide di coglierla. Si licenzia. Da questo momento il destino intreccia i fili della vita e dell’amore. Imprevisti, curiosità, coincidenze, incontri inaspettati, rivelazioni, incomprensioni, chiarimenti sono le spezie che insaporiscono stima, amicizia, affetto e amore in questo romanzo che si svolge tra le vie di Bologna e i boulevard parigini.