In viaggio sul grande fiume è una narrazione poetica in rima che ha per protagonista il Tanaro. La sua presenza si sente in tutta l'opera: spesso il fiume è in primo piano, altre volte è sullo sfondo e, in disparte, osserva gli eventi. È dal Tanaro che, orrido, esce belzebù per proporre a un gruppo di Castellani del Roero il patto scellerato che provocherà profondi sconvolgimenti nel territorio, ed è lungo il suo corso, dalle origini alla confluenza con il po, che si svolge il viaggio di Bacco e del suo precettore sileno alla scoperta di città, paesi, siti naturali e, naturalmente, dei numerosi, illustri vini che nascono nelle terre che il fiume bagna. Per i due viaggiatori, il vino non è solo il nobile frutto del lavoro e intelligenza umana, è anche fonte di consolazione, ebbrezza, abbandono. Questa parte, però, la più corposa, non narra solo un percorso turistico ed enologico. Sileno sembra ritenere, come Nietzsche, che "tutti i più grandi pensieri sono concepiti mentre si cammina", così approfitta del viaggio per discutere, con l'amico e allievo, di religione, filosofia, morale, della bellezza della natura e la necessità di amarla e rispettare. Nell'ultima parte dell'opera, il fiume assiste ad un amore profondo e impossibile, quello tra ildegonda e Gualtiero. La vicenda che viene narrata è una libera interpretazione di una delle leggende nate ad Ormea, il grazioso borgo sito nell'alta Val Tanaro. In viaggio sul grande fiume è un itinerario poetico che si propone di contribuire alla conoscenza del Tanaro e dei luoghi ove esso scorre, concorrere alla sua valorizzazione e stimolare interesse e considerazione nei suoi confronti, così che ciascuno pensi al fiume con amore e rispetto, come si fa con un amico.