Dopo il fascino esercitato sui lettori negli anni Cinquanta e Sessanta, la poesia di Pablo Neruda conosce un enorme successo anche sull’onda dell’emozione suscitata dal dramma politico cileno, fino a configurarsi come un vero e proprio fenomeno di massa, che al poeta non sarebbe certo spiaciuto. Dai giovanili Venti poemi d’amore e una canzone disperata del 1924 al Memoriale di Isla Negra di quarant’anni dopo, bilancio della propria esperienza umana e intellettuale; dalle tragiche Residenze sulla terra degli anni Trenta all’epicità del Canto generale del 1950, grandiosa ricostruzione personale della storia americana; dagli oggetti poetici e dai sentimenti quotidiani delle Odi elementari allo humour dello Stravagario, la versatile voce poetica di Pablo Neruda è antologizzata in questo volume. Dominata dallo slancio amoroso e dall’impegno civile, sempre generosa di sé, la poesia del grande poeta latinoamericano continua a parlare agli uomini capaci di commuoversi di fronte alla natura, alle battaglie della storia e all’infinito del sentimento.