In quest'opera Euripide, giunto all'apice della sua carriera, ha voluto condannare la civiltà ateniese. Esprime sotto forma metaforica l'abbandona di quella che un tempo era la civiltà per eccellenza ai vizi umani, come la brama di potere e di conquista. L'opera è scritta negli anni della rivalità tra Atene e Sparta. Atene vuole avere l'egemonia ma finirà per essere sconfitta. Euripide parla in quest'opera della punizione per chi osa sfidare gli dei. Penteo, futuro re di Tebe (che rappresenta Atene), rifiuta il culto di Bacco ormai dilagante. Pagherà a caro prezzo l'affronto fatto al dio. Consigliata la lettura