La briscola in cinque, recensito da Gino

Primo libro di una trilogia "gialla" che ha come protagonista Massimo, il barista del BarLume, costretto dagli eventi ad improvvisarsi detective, poi ci sono Aldo, Pilade e Gino. Proprio il contributo di Massimo sarà determinante per risolvere l'enigma che ruota intorno all'uccisione di una giovane ragazza il cui cadavere viene rinvenuto in un cassonetto nei pressi del Bar da lui stesso gestito. Alcune cose differenziano questo "ennesimo" giallo all'italiana da quelli che, ultimamente, stanno proliferando in libreria: la curiosa ambientazione, l'umorismo che fa capolino tra le pagine e, soprattutto, la spassosa presenza di una compagnia di vecchietti - clienti abituali del BarLume- che fanno "da spalla" a Massimo, con le loro domande maliziose e i curiosi commenti sul caso e sulle persone del paese in esso coinvolte. Questa prima tappa, semplice e scorrevole, sembra soprattutto, per Malvaldi, l'occasione per presentare l'ambientazione delle vicende della sua trilogia, oltre a delineare le caratteristiche salienti dei personaggi che "popoleranno", oltre a questa, anche le altre due avventure: "Il gioco delle tre carte" e "Il re dei giochi". Un noir davvero bello che consiglio per indagare e giocare insieme alla combriccola…chi non ha dei nonni che vanno al bar per rompere la monotonia, stare con gli amici giocando a carte? Beh non c’è bisogno di rispondere! Inoltre ho imparato anche in cosa consiste il gioco delle Briscola in cinque vi riscrivo un passo del libro che lo spiega sicuramente meglio di me: “all’inizio si danno le carte, tutte in una volta, otto per uno. Poi, si fa l’asta. Ognuno dichiara, a turno, con quanti punti crede di poter vincere in base alle carte che ha in mano. Mi spiego: l’asta parte da sessanta, il primo dice «Vinco con sessantuno », il secondo «Vinco con sessantatré» e così via, fino a che uno fissa un valore talmente alto che gli altri lasciano. Chi vince ha il diritto di scegliere la briscola, in questo modo: mettiamo che tu abbia asso e tre a denari, mi segui?- Sì, sì, ti seguo. - Allora ti conviene chiamare il regio a denari. Dici «Regio a denari» e così stabilisci due cose: uno, che la briscola è denari. Due, che il tuo compagno per quella mano è quello che ha in mano il regio a denari. Gli altri tre sono contro. Per vincere devi fare, in due, i punti che hai dichiarato all’inizio. Vincere l’asta conviene perché scegli la briscola, ma devi giocare a vincere mentre gli altri giocano a farti perdere. Inoltre sei due contro tre. - Ma una volta che si sono formate le squadre, i turni di gioco come si fanno? - Come i posti del tavolo, quelli sono i turni. Il bello del gioco è che tu non sai chi è che gioca con te. Appena avrai detto la carta, tutti e quattro incominceranno a guardarsi storto, ad accusarsi a vicenda di essere l’intruso, a proclamare le proprie carte prive di denari di ogni specie. Uno di loro mente. Ma fino a che quella carta non salta fuori non puoi sapere come va il gioco, né tu né i tuoi avversari. Soltanto chi ha il re a denari conosce tutta la situazione, e ovviamente farà di tutto per non farsi trovare, magari perderà anche grossi punti per farsi scoprire più tardi possibile. Hai preso tutto? - Dai le carte, si fa un giro di prova.”

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

Di questo autore

2007
Immagine non disponibile

La briscola in cinque

Vai al libro

2008
Immagine non disponibile

Il gioco delle tre carte

Vai al libro

2010
Immagine non disponibile

Il re dei giochi

Vai al libro