bene, ma non benissimo. mi è piaciuto che il protagonista fosse un uomo, per una volta; non la solita governante caduta in disgrazia, ma un ragazzo che, diventato orfano, viene adottato dai ricchi zii nonostante abbiano sempre snobbato la sua famiglia. una volta cresciuto e capito il loro pensiero, william, decide di guadagnarsi da vivere e diventa un professore. per circa metà libro è lui, e solo lui, l'indiscusso protagonista. in prima persona ci narra la sua vita e soprattutto i suoi pensieri e stati d'animo. è il suo sguardo acuto a farci viaggiare nel tempo descrivendo personaggi interessanti o antipatici. tra i simpatici metto mr Hunsden che meriterebbe un intero libro tutto per sè, ma non mi dilungo, leggetelo se vi pare il caso. però charlotte avrebbe dovuto alleggerire un po' la parte centrale, mettere qualche dialogo (perchè i pensierio di william sono sì interessanti, ma fino ad un certo punto), un piccolo colpo di scena, un po' di ironia (che certo non le manca) insomma avrei sfruttato di più mr hundsen ;)