Le metamorfosi
  • 9788817129763
  • Rizzoli (BUR classici greci e latini)
  • 1994

Le metamorfosi

di Publio Ovidio Nasone

Insieme all'"Odissea", le "Metamorfosi" sono il libro più fortunato che l'antichità classica ci abbia lasciato. Dante e Shakespeare, pittori e scultori, musicisti e romanzieri di ogni paese e di ogni età lo hanno amato, riscritto, illustrato, dipinto. È il libro che per la sua leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità e molteplicità Italo Calvino affidava al terzo millennio. È la summa del mito antico, ma anche delle passioni e dell'infelicità che dominano da sempre il mondo. Tutto, secondo Ovidio, muta: il cosmo, gli dèi, i corpi degli uomini e delle donne. Nelle "Metamorfosi", le storie di animali che divengono pietre, di eroi e ninfe mutati in stelle, di numi che s'incarnano, nascono l'una dall'altra, si intrecciano, riaffiorano in sequenza velocissima e cangiante. Con il quarto volume dell'opera giungiamo ai libri centrali delle Metamorfosi, quelli che vanno dal VII al IX. Vi incontriamo vicende celeberrime: quella, furibonda, di Giasone e soprattutto di Medea durante e dopo la spedizione degli Argonauti, la prima che abbia solcato il mare; la terribile pestilenza di Egina; le storie tragiche di Cefalo e Procri, di Minosse e Scilla, di Ercole e Deianira; ma anche, all'estremo opposto, la favola delicatissima e commovente di Filemone e Bauci, che gli interpreti del Medioevo cristiano seppero bene come spiegare. I due vecchi sposi ospitano Mercurio e Giove nella loro misera capanna, pronti persino a sacrificare la loro unica oca per sfamare degnamente gli dèi. Fonte http://mediaworld.mobi/webapp/wcs/stores/servlet/LibriProductDisplay?catalogId=20000&storeId=20000&productId=7245098&langId=-1&siteId=libri&category_rn=60650633&searchString=P.,%20OVIDIO%20NASONE&attribute=autore


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Commenti (3)

13/04/2011 - palmaleona
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Leggere le Metamorfosi di Ovidio è come immergersi nel fatato mondo della mitologia.Si incontrano personaggi fantastici,si vivono splendide vicende e sopratutto si raccoglie l'infinita saggezza delle genti antiche che si cela dietro il mito.La storia di Apollo e Dafne nel primo libro è quella a mio giudizio più intrisa di fascino e poesia.Lo consiglio agli amanti della mitologia e a coloro i quali,avendo studiato latino,adorano leggere un libro con il testo latino a fronte.

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24/05/2011 - sofia
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Le metamorfosi (Metamorphoseon libri XV) è il titolo di un poema epico di Publio Ovidio Nasone (43 a.C.-18) incentrato sul fenomeno della metamorfosi. Attraverso l'opera, ultimata poco prima dell'esilio dell'8 d.C., Ovidio ha reso celebri e trasmesso ai posteri numerosissimi storie e racconti mitologici dell'antichità greca e romana.Publio Ovidio Nasone è noto solo con Ovidio ed è uno dei massimi poeti elegiaci romani.Nel poema, Ovidio raccoglie e rielabora più di 250 miti greci: la narrazione copre un arco temporale che inizia con il Caos (è lo stato primordiale di esistenza da cui emersero gli dei) e che culmina con la morte di Gaio Giulio Cesare.Concluso con i 'Remedia' e i 'Medicamina' il ciclo erotico, Ovidio nel 3 d.C. si dedica alla composizione del genere mitico-epico con 'Le Metamorfosi', divise in quindici libri, e 'I Fasti', rimasti incompiuti al quarto libro. Con questi poemi epici, Ovidio voleva probabilmente rinconquistare quella stima persa, nei confronti di Augusto, con l''Ars Amatoria'. Direi che un conto è leggere Le metamorfosi per la scuola e un conto e leggerlo per diletto.Incantata dai miti narrati e dalla forma aulica di Ovido Lo consiglio e grz a Palmanova che mi ha consigliato di leggerlo!

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12/06/2011 - maria
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Il libro racconta la storia di Gregor, un uomo qualunque, un semplice commesso che una mattina si sveglia e si accorge di essersi trasformato in un insetto. Stranamente la sua preoccupazione è quella di "come andare a lavoro?" o come nascondere questa verità. La reazione di chi gli sta vicino, dalla famiglia al datore di lavoro sarà quella di emarginarlo. A nulla servirà il ricordo dei momenti passati, ne l'amore che dovrebbe essere garantito dal vincolo parentale, Gregor sarà inizialmente assistito solo dalla sorella, ma alla fine abbandonato anche da quest'ultima fino a convincerlo a lasciarsi morire...Attraverso questo libro Franz Kafka ha voluto rappresentare metaforicamente il trattamento che spetta al "diverso" nella società. Nulla è cambiato rispetto a quando il romanzo è stato scritto, anzi forse le cose sono peggiorate...Penso che bisognerebbe riflettere a lungo su questo tema..

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