La zia Julia e lo scribacchino

Un libro nel libro nel libro. Un caleidoscopio di storie, situazioni, narrazioni, senza fine e senza noia.Vi si narra la vicenda o meglio la carriera, di Pedro Camacho, fecondissimo produttore boliviano d'intrecci (lo chiamano anche Balzac creolo) che, chiuso in una stanzetta, sforna trame melodrammatiche e truculente per un programma di Radio Lima. Tutti attendono con impazienza le puntate della sua fantasia, ma improvvisamente le differenti trame di appendice prendono a confondersi tra loro. Camacho è impazzito e sarà degradato a galoppino d'una rivista di sicuro fallimento. D'altro lato, la storia di Mario, giovane aspirante scrittore attratto dalla macchina dell'immaginario che ci racconta la sua complicata storia di un amore per una zia vedova e più matura che finirà per sposare. Scritto con uno stile perfetto, fresco, moderno e ironico. Un omaggio puro alle capacità di narrare, di affabulare, e creare trame. E' senza dubbio una delle opere piu' divertenti dello scrittore peruviano.

che ridere, quanto ironia. a parte la storia del petrarca, che ha fatto sorridere pure me, sono stata beccata da un altro vendemmiatore mentre ridacchiavo pensando a lucho gatica ridotto in mutande dalle sue fans. le torbide storie di incesto, ingiustizia, passione e thriller di camacho mi stanno piacendo da morire sono persino andata a sbirciare se più avanti ci sono i finali per sapere che succede al testimone di geova (se lo taglierà?). di marito e della zia ancora non sò che dire se non che ho 32 anni e llosa mi fà sentire una vecchietta. "lo sapete che il 95% delle donne sono state, sono o saranno meretrici?" "non si vergogni di ciò che è, si consoli pensando che tuttigli uomini sonoiene e che essere buoni significa, semplicemente, saper fingere" domanda, ma la zia che fine fa?