Il titolo originale di questo libro di Sarah Dunant è Sacred heart che è stato tradotto in italiano cambiando il titolo in Le notti al Santa Caterina. Ambientato a Ferrara nel 1570 nel convento di Santa Caterina che nella realtà non esiste . L'autrice si è ispirata ad una storia vera avvenuta nel monastero ferrarese di Sant’Antonio in Polesine.Serafina, al secolo Isabetta, figlia sedicenne di un nobile di Milano, è lì contro la sua volontà; non era insolito, in grandi famiglie aristocratiche del tempo, non potendosi permettere di fornire la dote a più di una figlia, costringerle ad un destino conventuale, che nulla aveva a che fare con la vocazione religiosa."Molte di noi sono rinchiuse a forza e private d’ogni contatto col mondo. Vivendo di stenti e abbandonate da tutti conosciamo solo l’inferno, in questo mondo e in quello che verrà." In più Serafina è innamorata del suo maestro di musica e anche questo aveva convinto il padre a mandarla a Ferrara, dove il padre svolge affari e recita recita nella sua nobile missiva, di donare al monastero la sua figlia «illibata, nutrita dall’amor di Dio e con una voce da usignolo».Serafina è disperata e i suoi singhiozzi echeggiano fra le mura del convento. Tre sono le figure principali del romanzo Serafina,la monaca speziera Zuana e la badessa Madonna Chiara. Tre donne diverse, ma che alla fine sarà proprio la loro diversità ad unirle.La notte è il filo conduttore di questo romanzo inizia di notte e di notte finisce. L'autrice, della quale ho letto Sangue e onore. I Borgia, è una ricercatrice scrive dettagliatamente i suoi personaggi e devo dire che il traduttore M. Ortelio ha saputo rendere al meglio il suo stile.Ogni figura femminile è ben descritta suor Umiliana (la maestra delle novizie), suor Benedicta ( la maestra del coro), suor Federica (la cuoca), suor Apollonia, suor Isabeta, la suora guardiana e tante altre, che vivono la condizione di clausura in modo diverso.Un libro che ho letto molto volentieri perchè mi affascinano i romanzi storici che parlano della vita nei conventi. Forse la parte finale è un pò affrettata e inverosimile, ma se la Dunant l'ha scritta credo che ne abbia trovato la documentazione. Libro che consiglio.