Sinceramente non so di preciso cosa sto provando, sono appena uscito da quel mondo e mi sento spaesato, ho l’anima in subbuglio. Sono pieno di domande... Può un incontro casuale cambiare la nostra vita? In tutti e sei i racconti c’è un incontro, reale o surreale, che muta drasticamente l’avvenire dei protagonisti, gente comune, facilmente confondibile per le strade affollate del Giappone. Non v’è mai capitato quando magari siete in coda sulla strada di casa o camminate per il centro di guardare, per caso, una persona fra le tante che passano in quel momento e pensare al perché si trovi lì e iniziare a fantasticare sul suo passato e per un solo minuto volerlo come amico per far sì che ve lo racconti?Ecco, Murakami entra nella vita, nell’intimità di quelle persone: del ragazzo alto e carino all’aeroporto, di quei due che fanno un fuoco sulla spiaggia, o dell’uomo in metropolitana assorto nei suoi pensieri, della ginecologa, del fisco, della famiglia che va a guardare gli orsi al parco; all’apparenza è tutto normale. Ma non sempre le cose sono come si vedono. A poco a poco lui s’addentra nei nelle loro vite, rendendoti partecipe dei loro dolori e dei loro desideri, per poi… spiazzarti con quei finali aperti, è allora che inizi a sentire un senso di vuoto, ma come? E… che succederà poi? Posi il libro, ti alzi; in quel momento non senti niente, l’emozioni arrivano di getto dopo, quando inizi a pensare a quelle persone, a ciò che hanno vissuto, al loro destino ed è lì, che ti senti debole, inerme; perché non c’è permesso sapere cosa viene dopo? Perché?(!) Non posso dire che questo libro sia bello sarebbe tremendamente sminuente