Scritto nel 1904 da Emilio Salgari è il quarto del Ciclo I pirati della Malesia.La storia si svolge sei anni dopo l'episodio de Il mistero della giungla nera e il protagonista indiscusso è Sandokan mentre solo successivamente Janez e Kammamuri toglieranno la scena a Sandokan, diventando, negli ultimi libri del ciclo della Malesia i protagonisti principali. Il titolo Le due tigri richiama l'appellativo dato a Sanokan di "Tigre della Malesia" e il suo antagonista Suyodhana, "la tigre dell'India" e capo dei Thugs.Molte le scene di caccia in questo libro e sempre contro animali moltoferoci come il rinoceronte che Salgari descrive animale poco intelligente molto pericoloso e degno di esse sterminato come le tigri.Anche in questo libro gli Inglesi sono descritti come invasori e sterminatori e tutta la simpatia dell'autore va agli indiani . Esprime una certa ironia però nel descrivere la loro religione definendoli creduloni e ha in modo particolare per mezzo dei dialoghi tra Sandokan e Tremal-Naik, frecciate sarcastiche sulla loro religione.Nonostante quelle che si pensano siano le idee di Salgari sulla religione indù, descrive dettagliatamente gli usi denotando così ampistudi sull'argomento.C'è solo un accenno sbagliato quando definisce le pagode luogo di culto indù mentre lo sono solo per i buddisti, errore comunque tipico dell'epoca.Non bisogna dimenticare infatti che i suoi romanzi sono di cent'anni fa dove molte erano le false credenze sui popoli orientali: Anzi questo autore si è rivelato molto avanti per l'epoca come per la problematica dell'anticolonialismo e dai molti matrimoni misti che ha inserito nei suoi romanzi. Leggere su Salgari ma sempre nell'ottica del momento in cui lui viveva.Le due tigri è una lotta con la sanguinaria setta di strangolatori indiani. Ecco le due tigri a confronto: riuscirà la tigre della Malesia (Sandokan) a sconfiggere la tigre dell'India (Suyodhana)? La risposta nella lettura de Le due tigri.... Incipit: "La mattina del 20 aprile del 1857, il guardiano del semaforo di Diamond-Harbour, segnalava la presenza d'un piccolo legno che doveva essere entrato nell'Hugly durante la notte, senza aver fatto richiesta di alcun pilota. Sembrava un veliero malese, dalle dimensioni straordinarie delle sue vele, la cui superficie era immensa, però lo scafo non era precisamente simile a quello dei prahos, non essendo provvisto di bilancieri per appoggiarsi meglio sulle onde quando le raffiche aumentano di violenza, né avendo al centro quella tettoia che chiamasi attap. Anzi era costruito, a quanto pareva, con lamine di ferro anziché di legno, non aveva la poppa bassa, la tolda era sgombra e poi stazzava tre volte di più dei prahos ordinari, i quali di rado hanno una portata di cinquanta tonnellate."