Programmare un figlio per poter aiutare una figlia gravemente malata di leucemia?Il tema affrontato da Jodi Picoult de La custode di mia sorella lascia esterrefatti. Cosa avremo fatto noi al posto di quei genitori? Anna la bambina concepita programmandola donatore compatibile per la sorella Kate ad un certo punto non ci sta e denuncia la sua famiglia.Il libro è scritto anche con una certa leggerezza forse per sdrammatizzare il tema molto complesso e duro.L'avvocato che si occupa del caso è una figura divertente per il suo riserbo nel non volere spiegare perchè è accompagnato da un cane guida.Anna è una ragazzina che ormai,nonostante ami la sorella,non ne può più di dovere sottoporsi a prelievi e interventi chirurgici per cercare di salvare Kate. Ora dovrebbe regalarle un rene,ma....seguiremo per tutto il libro questa problematica e come non essere dalla parte di Anna? Nello stesso tempo per chi ha figli sapere che la figlia più grande potrebbe trovare un giovamento e probabilmente la guarigione da questo intervento ci fa stare anche dalla parte della madre pur se non è una figura simpatica. Emozione per tutto il libro e commozione per il finale. Da leggere!