Questo trattato di Cicerone sull'amicizia è uno dei libri più significativi che abbia mai letto. Breve, quindi si legge in fretta, espone i diritti e i doveri dell'amicizia, mette in guardia dalle amicizie adulatrici e invita a mantenere care le amicizie vere fondate sul reciproco rispetto. Cicerone parla per bocca di Gaio Lelio, siamo nel 129 a.C., che racconta la sua amicizia con Scipione Emiliano da poco deceduto intrattendendo i suoi generi Gaio Fannio e Quinto Mutio Scevola. La novità dell'impostazione ciceroniana consiste soprattutto nello sforzo di allargare la base sociale delle amicizie (ponendovi alla fondamenta valori come virtus e probitas) al di là della cerchia ristretta della nobilitas. Cicerone elogia come aspetto fondamentale la virtù che deve essere sempre all'origine di ogni rapporto di amicizia. Consigliato