Incipit: "Il signor Jones, della Fattoria Padronale, serrò a chiave il pollaio per la notte, ma, ubriaco com'era, scordò di chiudere le finestrelle. Nel cerchio di luce della sua lanterna che danzava da una parte all'altra attraversò barcollando il cortile, diede un calcio alla porta retrostante la casa, da un bariletto nel retrocucina spillò un ultimo bicchiere di birra, poi si avviò su, verso il letto, dove la signora Jones già stava russando. Non appena la luce nella stanza da letto si spense, tutta la fattoria fu un brusio, un'agitazione, uno sbatter d'ali. Durante il giorno era corsa voce che il Vecchio Maggiore, il verro Biancocostato premiato a tutte le esposizioni, aveva fatto la notte precedente un sogno strano che desiderava riferire a tutti gli animali. Era stato convenuto che si sarebbero riuniti nel grande granaio, non appena il signor Jones se ne fosse andato sicuramente a dormire. Il Vecchio Maggiore (così era chiamato, benché fosse stato esposto con il nome di Orgoglio di Willingdon) godeva di così alta considerazione nella fattoria che ognuno era pronto a perdere un'ora di sonno per sentire quello che egli aveva da dire." La fattoria degli animali di George Orwell. E' un romanzo politico-satirico scritto dall'autore nel 1944/45 e direi ancora attuale.Si presenta come una favola con animali parlanti stufi di essere sfruttati dall'uomo e che decidono di fare una rivoluzione.Scorrevole nella forma linguistica si legge benissimo e benissimo si capisce dove vuole andare a parare l'autore.Questa allegoria è un monito al totalitarismo, che molti hanno ravvisato nel regime sovietico, ma che secondo me va molto oltre.Mette in guardia dai "falsi profeti" che proliferano anche ai giorni nostri. In questo caso nella Fattoria degli animali saranno i maiali che dopo aver portato gli altri ad essere liberi scacciando il padrone si arrogano il diritto di comandare su tutti. Nel finale bella la frase “TUTTI GLI ANIMALI SONO UGUALI, MA ALCUNI SONO PIU’ UGUALI DEGLI ALTRI” e "…le creature di fuori guardavano dal maiale all’uomo, dall’uomo al maiale e ancora dal maiale all’uomo, ma già era loro impossibile distinguere fra i due." Da leggere!