“Avevo di fronte una bambina come me, solo un po' più grande. Io avevo quasi dieci anni e lei doveva averne dodici. Era biondina, con un caschetto che le arrivava alle orecchie, la frangetta e la faccia rotonda su un collo lungo e magro che le dava un'aria nobile. Chi era?” Non so perché ancora mi ostino a leggere libri di questa autrice, forse per autolesionismo o per pura curiosità e per vedere fin dove andrà a parare. Dopo i discutibili “Il profumo delle foglie di limone” e “La voce invisibile del vento” la Sanchez torna in libreria con “Entra nella mia vita”. Sicuramente nella mia non ci è entrata, la storia è ricade sempre nel banale e nel già detto, ci troviamo in compagnia di Veronica figlia di Daniel e Betty che hanno una doppia identità, un giorno Veronica trova una fotografia di un’altra bambina, più precisamente Laura e da lì incomincerà a indagare sulla storia di questa bambina, scavando nel mondo dei genitori, andando contro anche all’ormai malattia della madre che è divenuta quasi muta. Insomma si gioca sull’universo femminile, si verità nascoste, su mondi da svelare che poi ricadono in quel ‘banale’ che secondo me tratteggia la personalità dell’autrice.