"Perchè Alice e Mattia erano uniti da un filo elastico e invisibile, sepolto sotto un mucchio di cose di poca importanza, un filo che poteva esistere soltanto tra due come loro: due che avevano riconosciuto la propria solitudine l'uno nell'altra." Un libro che parla di solitudine, di anime segnate da eventi troppo orribili e dai quali sono usciti segnati o fisicamente o psicologicamente. Una vita vissuta in modo difficile aprendo una voragine tra loro e chiunque si voglia avvicinare per aiutarli, amarli o semplicemente esser loro amici. E' un libro che ho letto velocemente, mi è piaciuto il modo di scrivere di questo autore, non ho sopportato in certi casi l'ostinazione di Mattia al non volersi far amare, mentre ho apprezzato molto il senso del "cogli l'attimo", pensiero che condivido in pieno, quando il momento magico è passato è impossibile ricrearlo e farlo rivivere di nuovo, qualcosa si è spezzato, altro si è frapposto e tutto è diverso anche se le persone sono sempre le stesse! Mi ha lasciata interdetta la fine del libro, l'autore sembra che abbia tirato a chiudere la storia il più velocemente possibile senza nessun lieto fine o senza nessun dramma.