Sono d'accordo col fatto che nei romanzi ci sia posto per il sesso:parlano della vita e il sesso della vita fa parte.Ed è vero che nei romanzi americani contemporanei il sesso non manca quasi mai.Ma la descrizione continua degli atti sessuali o meglio l'abuso che se ne fa di essa,finisce per stancare ed annoiare.O almeno annoia me. Salvo questo romanzo di Roth,che era fino ad ora,nel suo genere, uno dei miei scrittori preferiti,perchè in mezzo a tanta noia riesce ad infilare alcune pagine veramente belle,come lui sa fare. Provo un'antipatia tremenda per il protagonista,che trovo veramente squallido e che ho desiderato uccidere con le mie mani già dalla prima o seconda pagina del romanzo.Dissacra tutto ciò che è caro agli altri,facendolo a brandelli,e riducendolo a qualcosa di insignificante e banale:gli affetti,i dolori,i valori,la fede.E fino a qui niente da dire.Se non fosse che non applica la stessa regola a se stesso:sporca tutto,riduce tutto a niente,eccetto ciò che è caro a lui.Da dissacrante diventa semplicemente piagnucolone ed egoista.