Tutti i racconti , recensito da Gino

Non sono molto cultore delle letture di autori russi, ma questa volta per pura curiosità mi sono cimentato con Gogol’ con un libro che ne racchiudeva tutti i racconti. Il libro è composto da: - Le veglie ad una fattoria presso Dikan'ka: in cui L'azione ha luogo nel villaggio di Dikan'ka, in Ucraina, nello spazio aereo e alla corte imperiale di San Pietroburgo, nel XVIII secolo. - Mirgorod: stampato per la prima volta nel 1835 è il ciclo di racconti che fece da seguito alle " Veglie alla fattoria presso Dikan'ka". E' composto di quattro racconti, due nella prima parte, "Proprietari di vecchio stampo" e " Taràs Bul'ba" e due nella seconda parte, "Vij" e "Storia del litigio tra Ivan Ivanovic e Ivan Nikiforovic. Ambientato negli scenari della vecchia Ucraina, patria natale dell' autore. Il filo conduttore di questi racconti è appunto Mirgorod, regno di una vita sonnolenta, priva di desideri e slanci emotivi, un piccolo villaggio abitato da esseri torpidi, raggelati nelle loro abitudini. - I racconti degli Arabeschi comprendente: Il naso, racconto ambientato a Pietroburgo. Il protagonista è un assessore di collegio, Kovalev che svegliatosi una mattina si ritrova senza naso. L'organo scomparso si trova all'interno della colazione di un barbiere. L'assessore, dopo aver cercato invano il suo naso e dopo aver fatto pubblicare un annuncio di smarrimento sul giornale , lo ritrova ma con sua grande sorpresa il naso è diventato un consigliere di stato,cioè di grado più alto del suo. Alla fine Kovalev si sveglia una mattina e il naso è di nuovo al suo posto. La vicenda è al limite tra humor e grottesco, ma Gogol terminerà il racconto dicendo:"Checchè se ne dica simili eventi capitano a questo mondo, raramente ma capitano". Il cappotto: Il protagonista è Akaki Akakevic, un copista che vive la sua vita priva di gioia, limitandosi solo al suo lavoro. Un giorno con suo immenso dispiacere si accorge che il suo cappotto purtroppo è da buttare perché ormai troppo logoro. Allora con una serie di sacrifici e enormi risparmi se ne fa fare uno nuovo su misura. Il suo nuovo cappotto diventa così la sua ragione di vita fino a che non ne verrà derubato. Per questa grave perdita Akaki morirà. Ma il suo spirito continuerà a vivere e a terrorizzare le persone fino a che non troverà chi gli ha rubato il cappotto. Il calesse: E’ solo un "aneddoto", una breve vicenda di un tizio che invita generali e alti ufficiali a pranzo per mostrar loro un calesse che secondo lui è bellissimo: però arriva a casa alle quattro del mattino e si dimentica di avvisare i suoi di preparare il pranzo. Si sveglia che è ora di pranzo, mentre stanno arrivando gli ospiti. Disperato si nasconde nel calesse, dove viene scoperto dagli ospiti stessi. E infine Roma: Roma è frammento di alto livello stilistico, in cui Gogol' evoca la sua conoscenza e il suo amore per la "città eterna", dove era vissuto abbastanza a lungo da conoscerla e amarla. Una scrittura molto umoristica e semplice che però a tratti mi ha anche annoiato, forse qualche volta troppo prolisso. Voto tre stelline. “L'uomo è creatura siffattamente mirabile che non puoi mai enumerarne tutte le virtù d'un sol fiato e, più lo scruti, più cose singolari discopri – e il descriverle non avrebbe mai fine.” “Tu hai talento, il talento è il più prezioso dono di Dio: non sciuparlo. Ricerca, studia ogni cosa vedi, sottomettila al tuo pennello, ma sappi sempre disvelare l'idea che vi si cela, e massimamente adoperati al fine di attingere al sublime mistero della creazione. Beato l'eletto che vi ha accesso. Non vi è per lui in tutta la natura oggetto vile. […] Preserva la purezza dell'anima tua. Colui che racchiude in sé il talento deve essere tra tutti il più puro d'anima. Ad altri vien molto perdonato, ma a lui non è dato perdono.”

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

Di questo autore

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