Da leggere e rileggere... Un bellissimo romanzo. Inizia con un protagonista che, nella seconda parte del libro, diviene solo voce narrante. O meglio, inizialmente la storia è in prima persona per poi divenire in terza. L'autore è grandissimo nel non lasciare tracce di ciò che pensa pur toccando argomenti molto forti... la guerra nel Vietnam, gli ebrei ed i cattolici, la borghesia e la povertà, il ruolo dei genitori, l'apparire contrapposto all'essere... Attraverso i suoi personaggi mette sul tavolo tutte le possibili varianti di opinioni dando così al lettore la possibilità di vedere i problemi da ogni angolazione e prendere così la propria decisione. Avendo io una figlia di 14 anni, ovviamente ho messo più a fuoco ed ho dato più importanza al ruolo di genitore. Lo Svedese come educatore di una figlia che diverrà un'assassina. Dove ha sbagliato? Ha sbagliato? Non pare, almeno a me. Ma ora ho una preoccupazione in più rispetto alle possibili compagnie che mia figlia potrà incontrare in un'età molto influenzabile da tutti tranne che dai genitori. A parte me, questo libro è da leggere e rileggere e rileggere