Un albero cresce a Brooklyn)
Letteratura italiana

Un albero cresce a Brooklyn di Betty Smith

Betty Smith, pseudonimo di Sophina Elisabeth Werner, nasce nel 1896 a Brooklyn da genitori figli di immigrati tedeschi. Scrittrice soprattutto di teatro, nel 1943 pubblica Un albero cresce a Brooklyn, cui seguiranno Tomorrow will be better (1947), Maggie-Now (1958) e Joy in the morning (1963). Muore nel 1972.Il libro Un albero cresce a Brooklyn è del 1943 ed è stato pubblicato in Italia nel 1947 unico romanzo degno di nota di questa autrice.E' del 1945 il film diretto da Elia Kazan nel 1951 George Abbott lo trasformò in musical. Nel 1974 divenne una serie televisiva. Venne citato persino in un cartone animato di Bugs Bunny (Una lepre cresce a Manhattan). Un albero cresce a Brooklyn rimase ventidue settimane nella classifica dei best seller, vendette quattro milioni di copie, venne tradotto in sedici lingue. Nel 1995 la New York Public Library lo inserì fra i libri del secolo.credo che basti per farvi venire la voglia di leggere questo libro che reputo un classico. Storia in apparenza lineare, peraltro. Siamo nel 1912: immigrati tedeschi, irlandesi, italiani, popolano i quartieri poveri vestiti di stracci e animati da molte speranze. Francie Nolan e suo fratello Neeley sono, a loro modo, felici. E’ vero, spesso non hanno carbone per scaldarsi e cibo per nutrirsi: ma in queste occasioni la loro madre gioca “agli esploratori polari”, che devono eroicamente sopravvivere finché qualcuno non verrà a salvarli. Mangiano frutta molto di rado: ma ogni giorno hanno a disposizione caffè a volontà, e Francie può limitarsi a godere del calore della tazza sulla sua mano, per poi gettarne via il contenuto. Uno spreco, certo: ma quel lusso può consentirle di capire come vivono i ricchi, e sentirsi ricca a sua volta. Perché la sua è una famiglia particolare: la madre Katie è una donna di grande bellezza e di orgoglio indomabile. E’ sulle sue spalle che si regge la sopravvivenza di tutti, specie quando il marito, lo splendido e fragile Johnny che ama troppo il canto e l’alcool, viene licenziato e infine muore. Al contrario dei genitori, però, Francie non desidera l’integrazione sociale (che la madre Katie conquisterà con le seconde nozze): sogna lo studio e la scrittura. Ma non una scrittura d’evasione: è quanto rivendica fin dagli anni della scuola, opponendosi ad una maestra che la invita a raccontare “la bellezza” e non la povertà, che è “sordida”. Francie, insomma, sa che soltanto attraverso il suo impegno intellettuale potrà uscire dal ghetto. Che ha, peraltro, le sue gioie. Se si ha la forza di sopportare l’impatto di un albero di Natale senza cadere, e ottenerlo così in dono. O se, il sabato, si va da Charlie “Al buon mercato”, dopo aver venduto allo straccivendolo quel che si recuperava dalla strada. Con una manciata di dolcetti di Charlie in una coppa di vetro blu e un libro preso in prestito dalla biblioteca, Francie trascorre pomeriggi di felicità arrampicandosi a leggere sui gradini di una scala antincendio, proprio accanto all’albero del Paradiso, uno dei pochi che cresce nel cemento..... bello! lo consiglio a tutti!

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

Di questo autore

2008
Immagine non disponibile

Un albero cresce a Brooklyn

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