Il commissario Charitos non riesce mai a conquistarmi completamente, nonostante questo sia il libro a mio avviso migliore dei tre che ho letto. La trama è ben costruita, i personaggi ben delineati e Charitos è indubbiamente un personaggio simpatico; divertente come sempre il suo rapporto con la moglie Adriana. Quello che ho veramente apprezzato in questo libro è la descrizione realistica ed ironica del rapporto dei greci con i sempre poco sopportati vicini turchi. Lo stesso autore è nato ad Istambul e faceva parte della minoranza greca in Turchia,i romei, protagonisti del libro. Markaris descrive e paragona senza alcun tipo di pregiudizo e con un occhio molto critico greci e turchi, Atene ed Istambul. Il romanzo è ambientato appunto ad Istambul che ci viene descritta come una città piena di contraddizioni, sospesa tra storia e modernità,tra oriente ed occidente. Certo però che la fissa per le strade ed il traffico Markaris non la perde mai...speravo che, in trasferta e senza la sua Mirafiori, mi fosse risparmiata la descrizione del traffico e dei problemi di parcheggio ed invece, anche qui, la lunga sfilza di nomi di strade non manca..;-)