Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta, recensito da les75 su Bookville.it

Si tratta di un romanzo che racconta 2 viaggi diversi. Il primo è quello dell'autore in sella alla sua vecchia motocicletta e in compagnia del figlio adolescente. Il secondo è il viaggio mentale nelle pieghe recondite della mente dell'autore, alla ricerca di un io schizofrenico che ogni tanto sovrasta il motociclista in viaggio con il figlio. Sembrano due storie parallele, dove la seconda, il viaggio mentale/filosofico, è estremamente pretenziosa e di una noia letale. Giunti a circa metà libro, l'impulso di autoconservazione del lettore (mio, in questo caso) impone di saltare a pie' pari le parti infarcite di disquisizioni filosofiche spesso a buon mercato. Sembra proprio un tentativo di inserire in un lavoro tutto quello che si sa, in un'orgia pseudo-culturale che può impressionare favorevolmente il lettore medio americano, ma che in realtà fiacca terribilmente chi la filosofia l'ha studiata anche solo a scuola. E la motocicletta? È un feticcio. È la trasposizione meccanica del proprio io, che deve costantemente essere messa a punto e curata attentamente per non incorrere in guasti (meccanici se parliamo della motocicletta, mentali se parliamo dell'essere umano). Ridotto in 150 pagine e sgrossato di buona parte delle elucubrazioni mentali, sarebbe un romanzo di viaggio istruttivo e godibile.

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

Di questo autore

01/01/1988
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Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta

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1984
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Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta

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