“Imparalo adesso e imparalo bene, figlia mia. Come l'ago della bussola segna il nord, così il dito accusatore dell'uomo trova sempre una donna cui dare la colpa.” Questa volta la storia dell'Afghanistan è vista attraverso gli occhi di due donne, Mariam e Laila, due donne molto diverse tra loro, nate a distanza di una generazione e unite dal destino e dalla guerra che le porterà a vivere sotto lo stesso tetto. Se all'inizio tra loro ci sarà una forte ostilità, con il passare del tempo diventeranno amiche, sorelle, complici e alleate. Anche questo, come " Il cacciatore di aquiloni", è un libro crudo, intensissimo, straziante e commovente, che racconta episodi drammatici senza mai essere esplicitamente cruento ma al contrario sempre discreto e sensibile. “Non si possono contare le lune che brillano sui suoi tetti, né i mille splendidi soli che si nascondono dietro i suoi muri.” “Una società non ha nessuna possibilità di progredire se le sue donne sono ignoranti.” Decisamente uno dei libri più belli ed emozionanti che abbia mai letto.