«La mia ipotesi è che tu abbia scritto così tante metamorfosi di te stesso da non sapere più né chi sei né chi sei mai stato» (p. 169), scrive il falso alter ego.Palesemente falsa l'autobiografia che Roth attribuisce al suo alter ego ci lascia spiazzati. Sicuramente dopo l'operazione di peritonite l'autore è depresso, sicuramente il suo analista gli avrà detto di scrivere,ma ho notato in tutto il libro un eccessivo interesse dell'autore sul giudizio degli altri e questo non gli fa onore soprattutto al suo anticonformismo che trapela in ogni riga anche di questa controversa autobiografia "Esistere significa, per me, essere il Philip della mamma, ma, nei difficili rapporti col mondo e le sue botte, la mia storia prende il via dal fatto che all'inizio fui il Roth di papà", scrive.E noi non possiamo che prenderne atto e percorrere la sua vita nei suoi romanzi vera o falsa che sia!