Paolo Malaguti è nato a Monselice (Padova) nel 1978. Attualmente vive ad Asolo e lavora come docente di Lettere a Bassano del Grappa. Con Neri Pozza ha pubblicato La reliquia di Costantinopoli (2015), finalista al Premio Strega 2016. Tra le sue opere Nuovo sillabario veneto (BEAT, 2016) e Prima dell'alba (Neri Pozza, 2017). Di che cosa parla il libro:Vista dall'alto, la Superstrada Pedemontana è poco più di un segno che appare e scompare tra i campi e i centri abitati dell'alto Veneto. Eppure, con i suoi novantatré chilometri di gallerie, trincee e viadotti, è l'infrastruttura in costruzione più estesa d'Italia, e ha alle spalle una storia travagliata, costellata di polemiche e false partenze. La particolarità non sta però solo nelle sue dimensioni, ma nel territorio che la circonda: da Montecchio Maggiore a Spresiano, il tracciato si apre su un tessuto produttivo e sociale unico in Europa, un orizzonte ininterrotto di paesi, vigneti e fabbriche, proiettato allo stesso tempo nel futuro e legato a doppio filo alle proprie tradizioni. Paolo Malaguti, cultore e narratore di cose venete, nelle tappe che compongono questo libro ha deciso di esplorarne i margini in bicicletta, contrapponendo alla futura velocità dell'autostrada il punto di vista privilegiato della lentezza. Da questi due ritmi opposti deriva il racconto di un'opera pubblica che è un formidabile campo di metafore, cronache, vissuti e immaginari, e in cui, come i residui della Grande guerra riaffiorano dal terreno tra i campi di formenton e le villette incompiute, varie epoche sembrano coesistere nello stesso spazio. Nella tradizione degli scrittori che di questa regione hanno fatto il loro laboratorio narrativo (tra gli altri, Meneghello, Zanzotto e Rigoni Stern), il Veneto diventa così un punto di osservazione inedito sul resto del paese, in cui il coesistere di identità secolari e brusche accelerazioni sembra essere l'unica forza di cambiamento possibile. Il mio pensiero: Malaguti è un autore che ho molto apprezzato nel suo romanzo storico La reliquia di Costantinopoli, ma soprattutto nella sua visione della grande guerra in Prima dell'alba. Ho atteso a dire la mia opinione perchè sapevo che c'era l'incontro con l'autore a Breganze e non volevo condizionare i partecipanti.Il libro , pur apprezzando i riferimenti ad autori veneti come Zanzotto, Mario Rigoni Stern, Meneghello, non mi è piaciuto non perchè non sia scritto bene, ma perchè l'argomento non mi prendeva. Quindi la mia è stata una lettura forzata ed è una cosa che non apprezzo, di solito non interrompo un libro, ma sinceramente sono stata tentata più volte di farlo.Sicuramente è un mio problema, se vi piacciono le gite in bicicletta alla scoperta del territorio, in questo caso, la Pedemontana in costruzione, questo libro fa per voi