In realtà il titolo più conosciuto per quest'opera è Washington Square, ma la sostanza non cambia: è splendido e dovete leggerlo. Pubblicato nel 1880, originariamente a puntate, racconta il rapporto difficile tra il dottore Austin Sloper e la figlia Catherine; e il difficile amore tra quest'ultima e l'affascinante Morris Townsend. Secondo il rigido e piuttosto antipatico dott Sloper, Catherine, la sua unica figlia, non è e non sarà mai una donna intelligente e sagace. La vede anzi piuttosto scialba, bruttina, anonima. Così quando lo spiantato Morris Townsend comincia a corteggiarla con assiduità per Sloper è piuttosto ovvio dedurre che lo faccia solo per l'eredità che Catherine porterà al futuro sposo. Catherine che non è affatto stupida, ma semplicemente leale e fiduciosa si innamora perdutamente, ma con dignità, di quest'uomo che non conosce eppure è decisa a non urtare i sentimenti del padre, a portargli rispetto, compiacerlo e provargli col tempo quanto sia sincero l'affetto tra lei e Morris. Si ritrova così tra due fuochi, due persone che ama e che vorrebbe accontentare, ma che sono troppo rigidi e arroccati sulle loro decisioni. Soprattutto il padre è convinto del suo pensiero e deciso a tutti i costi a perdere la fuglia pur di dimostrare che ha ragione. Il suo disprezzo per lei arriva infine ad offenderla. Non posso raccontare il finale, ma posso dire quanto abbia amato il personaggio di Catherine, forte, ingenua e profondamente onesta. La sua personalità è messa in risalto dall'egoismo dei due uomini che dicono di amarla, ma che la trattano entrambi con superficialità. Indimenticabili anche i due film che ne hanno tratto: nel 1949 con protagonista Olivia de Havilland (la Melania di Via col vento) nel 1997 con Jennifer Jason Leigh nel ruolo di Catherine