Notizie sull'autore: IVO ANDRÍC (Dolac, presso Travnik, 1892 - Belgrado 1975) scrittore iugoslavo di lingua serbo-croata. Portavoce dell’irredentismo serbo, subì la prigione e il confino (1915-18); seguì poi la carriera diplomatica (fu a Roma, Bucarest, Madrid, Ginevra, Berlino) fino allo scoppio del secondo conflitto mondiale. Nel 1961 ebbe il premio Nobel per la letteratura. Tra le sue opere, tre volumi di Novelle (1924, 1931, 1936), Nuove novelle (1948), Volti (1960), e tre romanzi, tutti pubblicati nel 1945: La signorina, La cronaca di Travnik, Il ponte sulla Drina. Quest’ultimo, il più noto, rievoca la storia svoltasi nei secoli attorno al ponte di Višegrad, costruito alla fine del Cinquecento e distrutto nel corso della prima guerra mondiale; il romanzo è esemplare di tutta la narrativa di A., dedicata alla vita e alla storia della sua regione natale, la Bosnia, che l’autore analizza come un microcosmo della vicenda umana. Scritti in una prosa lenta ma vigorosa, i suoi romanzi, anche quelli più recenti o postumi (Sulle rocce a Pocitelj, 1975; Casa solitaria, 1976; Storia e leggenda, 1977; L’artista e la sua opera, 1977), rappresentano il culmine della tradizione realistica nell’ambito della narrativa serba. IVO ANDRÍC (Dolac, presso Travnik, 1892 - Belgrado 1975) scrittore iugoslavo di lingua serbo-croata. Portavoce dell’irredentismo serbo, subì la prigione e il confino (1915-18); seguì poi la carriera diplomatica (fu a Roma, Bucarest, Madrid, Ginevra, Berlino) fino allo scoppio del secondo conflitto mondiale. Nel 1961 ebbe il premio Nobel per la letteratura. Tra le sue opere, tre volumi di Novelle (1924, 1931, 1936), Nuove novelle (1948), Volti (1960), e tre romanzi, tutti pubblicati nel 1945: La signorina, La cronaca di Travnik, Il ponte sulla Drina. Quest’ultimo, il più noto, rievoca la storia svoltasi nei secoli attorno al ponte di Višegrad, costruito alla fine del Cinquecento e distrutto nel corso della prima guerra mondiale; il romanzo è esemplare di tutta la narrativa di A., dedicata alla vita e alla storia della sua regione natale, la Bosnia, che l’autore analizza come un microcosmo della vicenda umana. Scritti in una prosa lenta ma vigorosa, i suoi romanzi, anche quelli più recenti o postumi (Sulle rocce a Pocitelj, 1975; Casa solitaria, 1976; Storia e leggenda, 1977; L’artista e la sua opera, 1977), rappresentano il culmine della tradizione realistica nell’ambito della narrativa serba.https://www.ibs.it/libri/autori/Ivo%20Andr%C3%ADc Breve trama:Attraverso la storia del più famoso ponte della Bosnia, Andric´ (1892-1975), premio Nobel per la letteratura nel 1961, evoca le vicende di questa regione dalla fine del XV secolo alla Prima guerra mondiale. Un grandioso romanzo epico che ha per sfondo una terra segnata da un destino tragico. Cosa ne penso io: Libro corposo quasi una saga che parla di un famoso ponte dalla sua costruzione ai danni subiti durante la Prima guerra mondiale. Il libro ci parla di un mondo in cui mussulmani e cristiani vivevano in pace ma L'impero Ottomano se aveva qualcuno con cui prendersela erano sempre i cristiani usati appunto come schiavi nella costruzione del Ponte sulla Drina.Andric lo ha scritto fra il 1942 e il 1943, pubblicato nel 1945 appena finita la seconda guerra mondiale e ci da un resoconto dettagliato dell'importanza di questo ponte per i popoli che vivevano in Bosnia. Le regioni sono a noi vicine sia la Bosnia che la Serbia, ma molto poco sappiamo di chi le abitava. Con un andamento piuttosto lento nella narrazione Andric ci fa conoscere sia la mentalità cristiana sia quella mussulmana.Visegrad è la città che ospita il ponte e vive ,attraverso i secoli e i vari personaggi, la storia che si svolge attorno ad esso. L'autore narra storie terribili ma sempre tenendosi staccato come un osservatore che non si lascia coinvolgere dalle emozioni. Eppure il lettore ne resta coinvolto. Il romanzo è molto più di un romanzo storico è il racconto di come etnie diverse possano convivere al di là della loro religione! Da leggere!